Coronavirus e fame, la gente inizia a non pagare la spesa ai supermercati

Nelle regioni del Sud si minacciano saccheggi e atti di insofferenza civile. Ma la nuova “rivolta del pane” riguarda anche le farmacie, con l’assalto alle mascherine che è ripreso.

(Photo by ANDREAS SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

La rivolta del pane è il nome che viene dato a determinati tipi di protesta. Questi hanno uno scopo ben preciso e soprattutto una base di partenza abbastanza chiara già dal nome del suddetto moto. Si parla di rivolta del pane già dall’epoca degli antichi romani, ma l’episodio più noto in tal senso è quello menzionato da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi. La rivolta milanese sembra essere pronta a ripetersi, quasi 400 anni dopo dall’altra parte del Paese, visto che il Coronavirus e le strette del Governo stanno inducendo diverse persone a “farsi giustizia da sole”.

E così iniziano ad arrivare con sempre maggiore frequenza, notizie legate a episodi di questo tipo. Episodi di insofferenza civile per via delle condizioni sempre più precarie di centinaia di famiglie. Gente che non percepisce stipendi e che con l’inizio del mese di aprile rischia di non avere denaro per sfamare la propria famiglia. Anche se nel frattempo i Comuni si stanno muovendo con la riapertura del Banco Alimentare. Ma intanto non mancano gli episodi che sembrano portarci indietro di quasi un secolo. Una rivolta del pane 2.0, sempre in pieno stile italiano.

Leggi anche -> Lamorgese: “Coronavirus, 3 aprile ancora presto per ripartire”

Leggi anche -> Coronavirus, arrivano in Italia 260 mila mascherine dal Giappone

Anche i farmacisti rischiano grosso – meteoweek.com

Una prima denuncia pubblica è stata formulata dal presidente nazionale di Federconsumatori. Emilio Viafora, intervistato da Adnkronos, ha fatto capire che bisogna fare qualcosa affinchè la gente si tolga dalla testa certe idee. “Servono ammortizzatori sociali a sostegno alla povertà così che venga assicurato l’accesso ai beni di consumo. Nel sud il lavoro nero e non formalizzato poi rende la situazione più grave che nelle altre regioni“. È infatti nelle regioni meridionali che il pericolo di una riproposizione della rivolta del pane possa concretizzarsi. Anche perchè i primi episodi di insofferenza sono venuti alla luce.

Leggi anche -> Emergenza Coronavirus: aumento fino a 40% di richieste di cibo al Banco Alimentare

La rivolta del pane 2.0 corre sui social

A Palermo, ad esempio, venti persone hanno inscenato una reazione dopo essere giunti alla cassa, adducendo come motivazione la mancata applicazione di presunti sconti previsti. tanto che da ieri non mancano le forze dell’ordine a presidio di diversi supermercati della città. La stessa cosa sta accadendo in Campania e in Puglia, dove le famiglie più in difficoltà sembrano voler preparare dei veri e propri assalti. Come spesso accade, il tam tam si sta diffondendo su Facebook, tra video intimidatori e gruppi in cui ci si dà appuntamento per avviare la sommossa.

E intanto, sempre ad Adnkronos il presidente di Federfarma Marco Cosello denuncia una serie di saccheggi ai danni di supermercati e farmacie. “Da giorni denunciamo la situazione di pericolo nella quale stanno lavorando tutti i farmacisti italiani non solo per il rischio contagio. A Roma i rapinatori, non avendo altri obiettivi, si accaniscono sugli esercizi ancora in attività. Le farmacie stanno oltretutto svolgendo un ruolo socio-sanitario, primo punto di accesso per i cittadini che, con disturbi e sintomatologie simil-Covid, chiedono qui informazioni. Faccio un appello alle forze dell’ordine che, laddove ci sono farmacie aperte soprattutto negli orari più tardi, prestino attenzione“.

Impostazioni privacy