La deputata dem Laura Boldrini è stata intervistata dal programma radiofonico “Un giorno da pecora” e ha raccontato del decreto sul cuneo fiscale: “dobbiamo svolgere la nostra parte in questo difficile momento”. 
Laura Boldrini, in un’intervista rilasciata al programma radiofonico “Un giorno da pecora” di Radio Rai 1, ha raccontato che c’è un’atmosfera molto mesta in Italia e alla Camera in questo difficile momento, ma questo non ha fermato il lavoro dei deputati.
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“ieri la Camera ha approvato il decreto che riduce le tasse sugli stipendi a 16 milioni di lavoratori e lavoratrici. Dal mese di luglio riceveranno più soldi in busta paga. Un provvedimento, il taglio del cuneo fiscale, di cui beneficeranno pure tante persone che in queste settimane difficili continuano a lavorare. L’avevamo deciso nella legge di Bilancio. Anche nei momenti di crisi le promesse vanno mantenute“, ha spiegato Laura Boldrini.
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Poi, a metà intervista, i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, dopo una domanda sulla cucina durante l’epidemia di Coronavirus e la ginnastica necessaria per mantenersi in forma, hanno provocatoriamente chiesto a Laura Boldrini dello spostamento del Parlamento all’Eur e della polemica scoppiata in rete sui moduli di autocertificazione che sarebbero declinati solo al maschile, in una modalità discriminatoria.
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Boldrini ha risposto alla prima domanda raccontando dell’ipotesi da lei avanzata di spostare in uno dei palazzi spaziosi dell’Eur il Parlamento per avere maggior spazio a disposizione per il distanziamento tra i diversi membri. “Hanno detto che sarebbe troppo complicato, ma lo è ogni situazione. E’ complicato anche il voto a distanza e quello a ranghi ridotti. Non c’è soluzione che non presenti dei problemi“, ha affermato Laura Boldrini.
Poi sulla tendenziosa domanda su una possibile autocertificazione inclusiva, che non sia quindi destinata solo al genere maschile, Boldrini ha risposto che non si era accorta dell’anomalia presente sui moduli. Boldrini ha dichiarato: “purtroppo non scatta questo automatismo, c’è il genere maschile e quello femminile, ma io sono ottimista: ci si arriverà. Non costa nulla inserire una cosa come o/a, così da non far sentire nessuno escluso. Ma si fa ancora molta fatica a recepire questo semplice concetto“. E infine ha concluso il suo intervento con un invito a tutti i politici: “consiglierei a molti politici di concentrarsi sulla soluzione dei problemi anziché sulle speculazioni di natura politichese“.
