(Photo credit should read GIOVANNI ISOLINO/AFP via Getty Images)
Presa dalla disperazione e dalla fame, una 12enne ha deciso di chiamare il 112 per chiedere aiuto.
Ieri mattina, una chiamata arrivata al 112 e ricevuta anche dalla centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Vergato, in provincia di Bologna, ha rivelato quanto la situazione stia diventando drammatica in conseguenza del blocco delle attività produttive decise dal governo. Un blocco necessario a contenere l’epidemia di coronavirus, e forse difficilmente contestabile. Ma è davvero impossibile non porsi delle domande alla luce di quanto è accaduto nel bolognese. Nella chiamata infatti, una ragazzina di 12 anni ha letteralmente supplicato il 112 di aiutarli. ‘Abbiamo fame, mio padre non lavora più e il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego!”. Questo è stato infatti il messaggio ricevuto dall’operatore. Dopo essere riuscito a tranquillizzarla conversando al telefono con lei, l’operatore ha informato le forze dell’ordine e così si è inviata una pattuglia a casa della famiglia. Questa, è di origine straniera ed è composta dai genitori e due figli.
Arrivati sul luogo, i carabinieri si sono resi conti che la situazione di disperazione descritta dalla 12enne, corrispondeva perfettamente alla sua straziante richiesta di aiuto. Il padre infatti era l’unico del nucleo familiare a lavorare. Ma purtroppo, a causa dell’emergenza Covid-19 aveva perso il lavoro e così in pochissimo tempo, la famiglia si era ritrovata senza più soldi, nemmeno per comprare per il cibo più economico che possa esistere.
Proprio per questo, a causa della fame che chissà da quanti giorni era costretta a sopportare, la 12enne ha deciso ieri, di sua iniziativa, di chiamare il 112 per chiedere aiuto. I carabinieri a quel punto, commossi da una situazione così tragica, hanno preso anche loro l’iniziativa e sono andati a fare un po’ di spesa alla famiglia. Latte, pasta, uova, farina, carne, biscotti, frutta e verdura. Una scorta che per un po’ potrà dare sollievo allo stomaco e all’ansia di questa sfortunata famiglia.
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Purtroppo, a un certo punto, anche la spesa fatta dalle forze dell’ordine finirà. E a quel punto? La speranza è che il governo agisca in fretta, perché in una democrazia come la nostra, queste situazioni sono ferite che sanguinano senza mai rimarginarsi.
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