Coronavirus, Pregliasco: “Anticipare le riaperture vuol dire contagi”

Il virologo Maurizio Pregliasco, intervenuto a “Circo Massimo” su Radio Capital, ha parlato delle riaperture in previsione a maggio.

Coronavirus, Pregliasco: “Anticipare le riaperture vuol dire contagi” – meteoweek

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Apertura vuol dire contatti e quindi contagi. A sostenerlo sono in tanti, l’ultimo in termini di tempo è Maurizio Pregliasco, intervenuto a “Circo Massimo” su Radio Capital. E ha spiegato: “Anticipare le aperture vuol dire aprire rubinetti di contatti e le possibilità di infezione. Sono un po’ pessimista sulla necessità di insistere ancora, specie per i due ponti che arriveranno, quelli del 25 aprile e primo maggio. Dopo, credo che si arrivi a un livello di accettabilità di rischio per riaprire, specie per il lavoro e per le attività strategiche per il Paese. Bar e ristoranti dobbiamo mandarli molto avanti. Solo così riusciremo a ripartire“. Intanto sono stati annunciati ulteriori controlli nelle due date di festa. Dopo le maxi retate di pasqua ci si aspetta nuovi esodi verso le case al mare.

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“Anticipare le aperture vuol dire aprire rubinetti di contatti” – meteoweek

Il Viminale ha reso noto che nel week-end di Pasqua, a livello nazionale, sono stati effettuati controlli su 582.425 persone e 183.696 attività. Il numero totale delle persone sanzionate è stato pari a 12.514, mentre le denunce per violazioni a vari livelli (falsa attestazione o violazione dell’obbligo di quarantena) sono state 157 su tutto il territorio nazionale. I titolari di esercizi commerciali sanzionati, invece, sono stati 179, le chiusure di attività 35. Numeri importanti che non lasciano speranza per 25 aprile e primo maggio. La fase due, come annunciato dal premier Conte, sarà un graduale ritorno alla normalità e se anche questa gradualità non verrà rispettata si rischia di tornare in lockdown durante l’estate. Senza la possibilità di andare al mare o godersi le vacanze per una nuova esplosione di contagi, di morti e di terapie intensive, intasate nuovamente dall’esubero. Tutto questo senza menzionare l’economia al collasso che non resisterebbe a nuove chiusure. L’Italia ha bisogno di ripartire e ha bisogno di farlo nel massimo rispetto delle norme vigenti. Abbiamo bisogno di una nuova normalità, di una routine sana nel rispetto delle regole, di una ripartenza libera dalla paura del virus, del contagio, dell’altro.

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