Migranti, Mareamico: “sbarco fantasma, drone trova peschereccio incagliato”

Il coordinatore dell’associazione Mareamico, Claudio Lombardo, ha dichiarato che un drone ha trovato il peschereccio incagliato dello sbarco fantasma di ieri ad Agrigento.

Migranti, Mareamico- sbarco fantasma, drone trova peschereccio incagliato (Getty) - meteoweek.com
Migranti, Mareamico- sbarco fantasma, drone trova peschereccio incagliato (Getty) – meteoweek.com

Il coordinatore dell’associazione ambientalista Mareamico, Claudio Lombardo, ha dichiarato riguardo allo sbarco avvenuto sulle coste di Agrigento: “ieri mattina si è sparsa la voce di un doppio sbarco fantasma nei pressi del castello di Palma di Montechiaro. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto una grossa barca che abbandonava centinaia di migranti a pochi metri dalla riva, affiancato da un peschereccio di minori dimensioni. Scattato l’allarme le Forze dell’Ordine hanno intercettato e fermato solo una cinquantina di migrati in zona, mentre il drone di Mareamico ha trovato e fotografato un peschereccio di circa 12 metri di lunghezza, incagliato tra le pietre di Cala Vincinzina, che poteva contenere circa 80 migranti“.

Subito dopo lo sbarco di ieri sulla spiaggia di Palma di Montechiaro è iniziata una lunga discussione sul numero effettivo di migranti approdati sul litorale di Agrigento: inizialmente i clandestini dovevano essere circa quattrocento, poi trecento per attestarsi infine a settanta, come dichiarato dalla Questura. Un secondo sbarco, di circa cinquanta immigrati, è invece avvenuto sull’isoletta di Linosa. Sabato scorso altri settanta migranti erano approdati a Lampedusa e a Marsala. Le traversate dalla Libia hanno ripreso negli ultimi giorni e si sono intensificati a causa dei bombardamenti avvenuti a Tripoli, che hanno causato circa ottanta tra morti e feriti, ma una parte, invece, è avvenuta a causa delle organizzazioni tunisine, specializzate in “migranti economici”, come detto anche dal Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio.

Il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, si è presentato ieri sul luogo dello sbarco per portare ai migranti rintracciati, circa sessanta, mascherine, acqua e viveri e ha raccontato: “da quel che dicono i miei concittadini, sono state viste tantissime persone che scappavano per le campagne circostanti. Pare che all’inizio fossero trecento su due imbarcazioni“. Numeri, come anticipato, smentiti dalla Questura di Agrigento.

Cinquantadue migranti, provenienti dall’Africa subsahariana sono stati intercettati dai Carabinieri del comando di Linosa, dopo che un’imbarcazione di circa dieci metri era approdata sull’isola. Il sistema pare sia lo stesso dello sbarco di Palma: una nave madre di grandi dimensioni, da cui salpano piccole imbarcazioni per l’approdo sulle spiagge. I migranti sono stati trasferiti a Lampedusa, nell’hotspot di contrada Imbricola, rimasto vuoto dopo il trasferimento degli altri ospiti che avevano terminato la quarantena a Porto Empedocle e il trasbordo degli ultimi immigrati sbarcati nei giorni scorsi sulla nave Moby Zaza.

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