Intercettazioni toghe, Schifani: ora Csm si sciolga spontaneamente

Intercettazioni toghe, Schifani: ora Csm si sciolga spontaneamente. Così il senatore di Forza Italia che parla anche di Berlusconi

Berlusconi e Schifani
Berlusconi e Schifani (GettyImages)

Dopo le intercettazioni shock sulle procure tramite le chat di Palamara, il senatore di Forza Italia Renato Schifani torna a parlare anche di Berlusconi e degli attacchi dei magistrati nei suoi confronti. “Sono certo”, incalza, “che se fossero venuti fuori i messaggi privati tra magistrati durante gli anni della feroce persecuzione nei confronti di Berlusconi, conclusasi con una condanna per condotte delittuose inesistenti, la storia del nostro Paese sarebbe stata più rispettosa della verità, che vedeva in quel leader un grande statista, dotato di larghissimo consenso, in grado di aiutare la crescita dell’Italia“.

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Schifani asserisce che quello che sta accadendo in questi giorni impone una revisione “dello spietato accanimento giudiziario per restituire a Berlusconi quello che ingiustamente gli e’ stato tolto: il merito di essere un politico con la schiena dritta, che ha sempre amato il proprio Paese, per il quale si è sempre battuto e sempre si batterà affinché possano realizzarsi riforme liberali: semplificazione, fisco non oppressivo, giustizia giusta e non politicizzata”. 

Secondo Schifani, dopo quello che è accaduto in questi giorni, dato che tutti i partiti stanno chiedendo la riforma del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, l’attuale Csm dovrebbe decidere di sciogliersi spontaneamente.
Questo, secondo il senatore Fi, “in quanto espressione di nefaste regole elettorali correntizie, sostituite da altre più trasparenti a garanzia di una imparzialità dei giudici oggi fortemente messa in discussione in tutta l’opinione pubblica“. 

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