Morte George Floyd, scontri vicino Casa Bianca: feriti 50 agenti. Monumenti sfregiati, Trump trasferito per poco tempo in bunker sotterraneo 
Sono circa 50 gli agenti del Secret Service feriti vicino alla Casa Bianca durante gli scontri per protestare contro l’omicidio di George Floyd avvenuto a Minneapolis, dove l’afroamericano ha perso la vita lo scorso 25 maggio soffocato da un poliziotto che si è inginocchiato su di lui mentre lo teneva ammanettato. Scontri assai violenti tant’è che il presidente Usa Donald Trump era a rischio, e gli agenti del Secret Service lo hanno portato per pochissimo tempo in un bunker sotterraneo. Sfregiati anche alcuni monumenti a Washington.
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Nel frattempo, Facebook ha annunciato che donerà 10 milioni di dollari a favore di gruppi impegnati per la giustizia razziale. “Il dolore dell’ultima settimana ci ricorda quanto lontano il nostro Paese deve andare per dare a ogni persona la libertà di vivere con dignità e in pace. Ci ricorda ancora una volta che la violenza con cui convivono oggi i neri in America fa parte di una lunga storia di razzismo e ingiustizia“, spiega Zuckerberg. “Tutti abbiamo la responsabilità di creare un cambiamento“.
Minneapolis, autocisterna sulla folla: picchiato conducente
Il camionista che conduceva il furgone finito sulla folla in un cavalcavia di Minneapolis dove 5-6.000 manifestanti stavano protestando è stato soccorso dalla polizia dopo essere stato assalito e picchiato dalla gente inferocita. Ora è in carcere e si sta cercando di capire se il suddetto gesto di lanciare il camion sulla folla che protestava per la morte di George Floyd era intenzionale o accidentale (nessun manifestante è rimasto ferito). I poliziotti stanno visionando i filmati dell’accaduto e il sovrintendente alla sicurezza di Minneapolis ha detto che si tratta di “una delle cose più pericolose cha abbia mai visto“. Nei filmati si vedono anche dei manifestanti che tirano fuori il conducente e lo riempiono di botte, mentre alcuni di loro tentano di proteggere l’uomo.
