Wuhan è guarita: zero contagi su dieci milioni di test

La città cinese, capoluogo dell’Hubei e centro di diffusione della pandemia di Covid 19, sembra essere definitivamente uscita dall’incubo. 

 

Wuhan sembra davvero essere guarita: i test di massa effettuati sulla popolazione hanno sfiorato 10 milioni di persone, riportando un bilancio finale di zero contagi per quel che riguarda la pandemia di Covid 19. Il capoluogo dell’Hubei –  focolaio dell’epidemia in Cina che è poi diventata  pandemia globale – è stata al centro di un piano di verifica collettiva della presenza del coronavirus. I test sono andati avanti dal 14 maggio al primo giugno: le 9.899.828 verifiche fatte hanno rivelato soltanto 300 asintomatici, pari a un rapporto di 0,303 casi per 10.000 unità.
Gli asintomatici sono finiti sotto osservazione medica con altre 1.174 persone tracciate per essere venute a stretto contatto con loro. I test sono stati effettuati su quasi tutta la popolazione della città che conta 11 milioni di abitanti a pochi mesi dai drammatici eventi che videro 30.000 tra medici e infermieri inviati d’urgenza nella città da ogni angolo del Paese, 16 ospedali d’emergenza
realizzati e altri due specializzati con oltre 3.000 posti letto
costruiti in 10 giorni. Wuhan ha registrato in tutto 50.340 infezioni e 3.869 decessi, in entrambi i casi pari ai due terzi dei numeri registrati in tutto il Paese. “E’ stato uno sforzo notevole”, ha detto Lu Zuxun, professore del Tongji Medical College, parte della Huazhong University of Science & Technology, che è intervenuto nel corso di una conferenza stampa in streaming.

La campagna di test è partita il 14 maggio con l’obiettivo di
rassicurare l’intera comunità locale con il riavvio di scuole,
fabbriche e attività produttive dopo alcuni sporadici ma
preoccupanti casi di contagio legati a casi asintomatici. La
commissione sanitaria municipale aveva spiegato che i test
sarebbero stati volontari e liberi, mentre la spesa finale è
stata quantificata in circa 900 milioni di yuan (127 milioni di
dollari), come ha spiegato il vice sindaco esecutivo di Wuhan, Hu
Yabo, assicurando che i costi sarebbero stati tutti a carico dell’amministrazione comunale. “Un’operazione che aiuterà la città a tornare alle sue attività sociali ed economiche in sicurezza – ha aggiunto -. I residenti di Wuhan, che hanno fatto grandi sacrifici durante il confinamento, potranno ora rimuovere il loro lockdown psicologico”.
La soddisfazione per la “guarigione” della città è stata però macchiata dalla morte di Hu Weifeng, uno dei medici in prima linea fin dall’inizio a Wuhan contro ‘la misteriosa polmonite’ e
collaboratore dell’oculista eroe Li Wenliang, che non fu creduto
quando a dicembre lanciò l’allarme sulla strana malattia che gli
ricordava la Sars del 2003. Hu, urologo, era noto anche per lo
strano caso del cambio di colore della pelle, diventata nera tra
farmaci e fegato danneggiato. Si tratta del sesto medico del Wuhan Central Hospital a morire a causa degli effetti del virus.

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