Berlusconi: “Le regionali non sono una sfida per la leadership a destra”

Il leader di Forza Italia appoggia la candidatura di Fitto in Puglia. Berlusconi ribadisce la sua posizione sul Mes, opposta a quella espressa da Lega e Fratelli d’Italia.

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Silvio Berlusconi non vede le elezioni regionali di settembre come un punto di non ritorno per il centro-destra. Il fondatore di Forza Italia ne ha parlato nel corso di una lunga intervista, rilasciata per la Gazzetta del Mezzogiorno. Il Cavaliere ha però fatto capire che il movimento che attualmente si trova all’opposizione, non si pone limiti per la prossima chiamata alle urne. “Per abitudine non mi pongo mai un limite nell’affrontare una campagna elettorale – dichiara l’ex premier – . Io credo che in tutte e sei le regioni al voto il centrodestra abbia ottimi candidati, ottimi programmi e meriti di affermarsi. Certo, in alcune regioni il sistema di potere della sinistra è radicato e la battaglia quindi sarà più difficile. Però noi puntiamo a prevalere ovunque”.

Dunque Berlusconi si dice pronto a festeggiare un massiccio ritorno al potere del centro-destra, dopo la tornata elettorale di settembre. Persino in Puglia, dove si schiererà ai nastri di partenza Raffaele Fitto. Per lui, l’ex premier si augura un successo ai danni di Emiliano, nonostante ci siano stati dei contrasti in passato: “Raffaele ha compiuto delle scelte che non ho condiviso ma la stima e il rispetto non sono mai venuti meno tra di noi. Ora si tratta di lavorare per il futuro della Puglia e l’onorevole Fitto ha già dimostrato di saper governare molto bene”.

Proprio la candidatura di Fitto era stata osteggiata in un primo momento dalla Lega. Tuttavia, Berlusconi non teme colpi bassi: “Sono sicuro che tutte le forze politiche del centrodestra siano responsabili come lo siamo noi e consapevoli dell’opportunità storica di dare una svolta alla Puglia come alle altre importanti regioni che andranno al voto”. E sul quinquennio di Emiliano, il Cavaliere si esprime così: “Ho avuto parole di stima quando ha preso posizioni coraggiose proprio in dissenso con la coalizione che lo sosteneva ma non posso tacere sui risultati insufficienti della sua amministrazione”.

Un altro tema importante è quello che riguarda la leadership nella coalizione. Salvini e Meloni sembrano avere posizioni opposte a quelle di Berlusconi. Il quale, però, si sente al sicuro: “Io non vedo queste regionali come una sfida per la leadership. A differenza della sinistra noi pensiamo a far ripartire l’Italia, non abbiamo conti da regolare fra di noi. Quando avremo vinto le elezioni politiche quella delle tre forze che avrà ottenuto più voti proporrà al Capo dello Stato il nome del Presidente del Consiglio”. In ogni caso, l’alleanza non è in pericolo: “Il centrodestra è nato per nostra iniziativa un quarto di secolo fa. Non vediamo alternative possibili nel futuro”.

Anche perchè l’ex premier vede nella coalizione di centro-destra “i soli eredi delle grandi tradizioni politiche europee, i soli portatori dei valori della civiltà cristiana e liberale dell’Occidente”. E poi si rivolge ai giovani, sempre meno appassionati dalle questioni della politica italiana. Per loro c’è un monito a seguire le vicende di Forza Italia, una forza “basata sulla competenza, sulla serietà, sull’esperienza di chi non solo ha realizzato molto al governo del Paese, ma che anche nella vita, nel lavoro e nell’impresa ha conseguito risultati straordinari”.

Silvio Berlusconi – meteoweek.com

Tra le altre cose, in questo periodo non si nasconde l’eventualità di una crisi di Governo. In tal senso Berlusconi fa capire che Forza Italia ragionerà “in primis con i nostri alleati di centrodestra su cosa fare e quali soluzioni proporre al Paese per evitare il baratro”. Per quanto riguarda l’operato di Conte durante la pandemia, l’ex capo del Governo parla di scelte obbligate per tutelare lavoro e imprese. Ma ribadisce che erano state messe a disposizione “la nostra esperienza, la nostra competenza, le nostre relazioni internazionali, perché cosi si comporta un’opposizione responsabile in un momento di grave emergenza nazionale”.

E sul denaro che potrebbe arrivare dall’Unione Europea, Berlusconi sembra avere le idee chiare sul modo in cui utilizzarlo. “Ci sono molti settori per i quali si è fatto davvero troppo poco, o che sono stati addirittura dimenticati. Penso per esempio al turismo, all’agricoltura, alla scuola paritaria, al lavoro autonomo”. Ma un buon piano di rilancio di un Paese, passa anche dalla gestione del sistema fiscale. Berlusconi lo sa e contrattacca: “Ridurre le tasse in modo importante a tutti, famiglie e imprese, introducendo la flat-tax, è la sola strada per ridare fiato a tutti coloro che hanno gravemente sofferto in questi mesi”.

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Infine, il tema caldo del momento sulla scena politica è quello relativo al dietrofront sui vitalizi. Berlusconi la pensa così: “I vitalizi sono stati aboliti nel 2012 dal centrodestra: fu una nostra iniziativa. Forza Italia lavora da sempre per avere un sistema politico e istituzionale meno costosoe più efficiente: avevamo anche approvato una riforma costituzionale che riduceva il numero dei parlamentari che però fu impedita dalla sinistra. È comprensibile che chi si ritiene danneggiato dal ricalcolo apra un contenzioso, ma non mi sembra che questo sia il momento giusto per discutere di queste cose”.

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