Brunetta: “Italia sull’orlo del baratro, non faremo da stampella a Conte”

Il deputato di Forza Italia si scaglia con forza contro l’operato del premier, che a suo dire non ascolta i partiti di opposizione. “Se Conte pensa di chiedere altri venti miliardi avendo il nostro voto per fare poi quello che vuole, sbaglia”, ribadisce Brunetta.

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Renato Brunetta si aspetta che il Governo cambi atteggiamento nei confronti dei partiti di opposizione. Il deputato di Forza Italia, che vanta alle proprie spalle una breve apparizione da ministro, lo ha fatto capire in un’intervista per Il Giornale. E per farlo, ha sottolineato i gravi problemi che stanno riguardando il nostro Paese. “L’Italia è sull’orlo del baratro – esordisce Brunetta – , non solo economico ma politico e istituzionale. Forse è il momento più difficile della nostra storia repubblicana. E noi non faremo più da stampella a Conte”.

Secondo l’ex ministro è “troppo comodo chiedere il nostro voto per lo scostamento di bilancio e poi sbatterci le porte in faccia quando si tratta di decidere come spendere i soldi”. Dunque Brunetta ribadisce che Forza Italia ha sempre dimostrato senso di responsabilità nei confronti del Paese. Per questo motivo non intende andare oltre a quella che sembra essere vista come una vera e propria mancanza di rispetto. E ribadisce: “Se Conte pensa di chiedere altri venti miliardi avendo il nostro voto per fare poi quello che vuole, si sbaglia di grosso”.

Tra le altre cose, il deputato di Forza Italia ha sottolineato un passaggio a suo dire paradossale nella “storia” tra Governo e opposizione. “Già abbiamo votato 80 miliardi che hanno consentito al governo tre decreti, il Cura Italia, il DI Liquidità e il Rilancio, nei quali non è stato recepito neanche un emendamento del centrodestra, tutti respinti”. E Brunetta sottolinea anche il fatto che “Conte da due mesi non ha più una vera maggioranza in Senato”. Motivo per cui sembra che l’attuale esecutivo condotto dall’avvocato inizierebbe a scricchiolare.

Anche perchè Brunetta evidenzia il fatto che “la Costituzione prevede per questi provvedimenti la maggiorata assoluta degli aventi diritto, più ancora che per la fiducia”. E in questo momento, i numeri non sembrano essere dalla parte di Conte e della sua squadra di Governo. Nonostante questo, l’ex ministro sostiene che “non avere un governo sarebbe una iattura”. Oltre al fatto che non ci sono ancora le condizioni per arrivare allo scioglimento delle Camere. Per questo motivo, Brunetta indica una nuova strada da seguire per far uscire l’Italia dalla crisi.

Renato Brunetta – meteoweek.com

Si tratta della “condivisione di una strategia complessiva per il paese, concordata insieme all’opposizione”. Brunetta parla senza mezzi termini di due mesi decisivi e invita Conte a essere “il premier di un Paese unito e coeso”. Altrimenti per l’Italia non ci sarà speranza. Secondo il forzista, il capo del Governo deve condividere “il piano nazionale delle riforme che servono all’Italia e che l’Europa chiede per poter aprire i cordoni della borsa”. Così ne gioverebbero tutti, visto che lo stesso Conte avrebbe anche “credibilità in abbondanza al prossimo consiglio europeo”.

La posizione di Conte secondo Brunetta è negativa anche sul piano del Mes, che viene tenuto sospeso in maniera ridicola. Il deputato di Forza Italia ritiene che con la Merkel, il premier “ha fatto un fallo intenzionale, ha risposto in maniera sgarbata e nervosa” a quella che viene considerata “l’unica nostra amica in Europa”. In ogni caso, la priorità resta l’aumento dei fondi a disposizione, in vista di un’altra priorità sottolineata dal partito di Brunetta: “Anticipare la legge di bilancio all’estate e con quella attuare le riforme contenute nel piano nazionale”.

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Brunetta ci tiene a sottolineare che non gli importa della solidità del Governo Conte, ma del futuro dell’Italia. “Noi non siamo quelli del tanto peggio tanto meglio, però non abbiamo neppure l’anello al naso”, ci tiene a precisare. E l’intervista si chiude con una nuova serie di esortazione nei confronti del presidente del Consiglio: “Trova un percorso di condivisione, fai che i prossimi decreti abbiano doppi relatori, uno della maggioranza e uno dell’opposizione, e costruiamo il piano per l’Europa insieme. Se non lo fa si troverà in un vicolo cieco. Ora deve fare tutto e subito. O sarà troppo tardi”.

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