Il medico: “Polmoniti denunciate 45 giorni prima ma nessuno intervenne”

Dura la denuncia di Pietro Poidomani, medico di base, scampato al coronavirus nella zona più colpita d’Italia. Il medico aveva denunciato l’urgenza di indagare.

Polmoniti denunciate 45 giorni prima

Pietro Poidomani, 65 anni, il medico di base lombardo che a inizio marzo fu ricoverato dopo essere risultato positivo al Covid, attacca Giulio Gallera, l’assessore al Welfare della Lombardia. Secondo il medico, Gallera avrebbe ignorato svariate dichiarazioni di allarme coronavirus da parte dei medici di base, perdendo almeno 45 giorni utili a ridurre la diffusione del virus. In particolare, il dottor Poidomani afferma: “Noi medici di base in prima linea ignorati perché contrari alla linea Gallera. Comandare e fottere la gente. Questo ha imparato a fare la politica lombarda, capace di ignorare l’allarme arrivato dal territorio, perdendo almeno 45 giorni”. Il medico lombardo, scampato al coronavirus nella zona più flagellata d’Italia, è stato uno fra i primi che provò a denunciare all’ats di Bergamo (che oggi certifica ad Alzano 110 polmoniti sospette fra novembre e gennaio) la necessità di indagare su un fenomeno che stava già colpendo almeno il territorio del bergamasco.

Secondo Poidomani, se chi di dovere avesse approfondito e indagato in virtù delle numerose richieste dei medici che l’avevano capito che non si trattava di un semplice raffreddore, la strage si sarebbe potuta evitare. “Io ne parlai con alcuni dei miei colleghi e trovai conferma. Facile anche collegare la situazione con quanto stava avvenendo in Cina, che stava bloccando milioni di persone. Tra l’altro, c’era anche la segnalazione del ministero. Ma niente, abbiamo perso almeno 45 giorni”: afferma il medico.

Per il dottor Poidomani la ragione del voler stare fermi e ignorare tutto sarebbe dovuta alla politica. La ragione sarebbe da ricercare nella diversità di vedute tra personale medico di base e assessorato al Welfare lombardo. “In Lombardia se ne sono fottuti. Ha prevalso un interesse economico e non l’interesse della gente. E d’altronde se tra la classe politica c’è chi dice che i medici sul territorio sono inutili e ti trattano come pezze da piedi e ignoranti i risultati si vedono. Quando ho visto il paziente numero 1 io l’ho detto, quelli sono tutti covid. E si è passati in una settimana da un paziente e 56 morti e 2000 positivi, ma da una goccia non può venire un’alluvione. Che questi signori sono più preoccupati di mettere le cravatte che le mascherine”.

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