Salvini interrompe il comizio a Mondragone: “Colpa dei centri sociali”

Il leader della Lega costretto a non effettuare il suo discorso nella cittadina che è focolaio Covid. Le cariche della polizia portano al ferimento di un ragazzo. Salvini tuona: “Tornerò a Mondragone”.

salvini mondragone

Quella di ieri è stata una giornata molto difficile per Matteo Salvini. Il leader della Lega non è riuscito nell’intento che in realtà aveva portato a termine in diverse altre piazze, anche dopo la fine del lockdown per l’emergenza Covid. E così, l’ex ministro dell’interno è passato dai bagni di folla per i suoi discorsi in Puglia alle manifestazioni di dissenso di cui è stato “bersaglio” a Mondragone. Proprio in un territorio che sta ancora soffrendo le conseguenze dell’epidemia di Covid, tanto da esserne focolaio e da diventare zona rossa.

Salvini aveva deciso di radunare i propri seguaci a pochi passi dal luogo che ha reso Mondragone famosa – suo malgrado – a livello nazionale. Il luogo del suo comizio era una rotonda sulla statale Domiziana, a pochi metri da quella via Razzino che presenta i palazzi ex Cirio in cui vive la comunità bulgara costretta in quarantena. Ad affiancare Salvini sul palchetto allestito per l’occasione c’erano i deputati Gianluca Cantalamessa e Pina Castiello e il consigliere regionale Gianpiero Zinzi. Ma il comizio è durato davvero poco.

Pochi secondi dopo l’inizio del suo discorso, infatti, l’audio proveniente dal microfono tenuto in mano da Salvini è stato sommerso da fischi, cori di dissenso e canzoni storpiate per far venire fuori sfottò all’indirizzo del leader della Lega. Quest’ultimo non è riuscito ad andare avanti nel suo discorso, tanto da ritenersi costretto a fermare tutto e a scendere dal palco. Ne è conseguita una vera e propria contestazione, in cui per una volta la parlantina dell’ex ministro dell’interno è stato messo sotto dai suoi stessi oppositori.

Matteo Salvini scortato dalle forze dell’ordine – meteoweek.com

Una volta raggiunto dai giornalisti che hanno provato a raccogliere qualche impressione, Salvini non ha perso tempo ad additare i centri sociali come autori di questa contestazione. E così una visita per manifestare – almeno in maniera apparente – solidarietà al popolo di Mondragone si è trasformata in una piccola macchia nel percorso pre-elettorale del leader della Lega. Anche perchè a settembre si voterà in Campania, e il passaggio di Salvini nel paesino del Beneventano era a dir poco strategico. Ma rischia di finire come a gennaio, quando la campagna elettorale a sostegno di Lucia Borgonzoni si concluse a Bibbiano. E sappiamo tutti come andò a finire…

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Nel frattempo, mentre Salvini si allontanava dal luogo del suo comizio interrotto, la contestazione proseguiva. Le forze dell’ordine hanno accennato anche un paio di cariche, ma l’unico risultato ottenuto è stato il ferimento di un ragazzo, che ha riportato problemi alla testa. Le “scuse” del leader leghista, oltre alla protesta organizzata dai centri sociali, si rifanno anche a un sabotaggio dell’impianto elettrico o al lancio di uova. Ma alla fine, Matteo Salvini promette, a sostenitori e avversari, che presto tornerà a Mondragone. Magari per finire quel discorso che non è neanche riuscito a iniziare.

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