Bonino commenta la condotta del Governo: “Bisonga evitare altri ritatdi”

La lettera di Emma Bonino sull’operato del Governo è chiara: l’Italia non può più permettersi indecisioni nè in politica interna nè in Europa.

Emma Bonino - Meteoweek.com
Emma Bonino

“Dicono che l’Europa deve fare presto. Si continuano a sentire, giorno dopo giorno, autorevoli esponenti politici italiani che rimarcano che l’Europa deve decidere in fretta, ma io penso che è soprattutto il governo italiano che deve decidere”. Inizia così la lettera di Emma Bonino, leader del partito +Europa. Nella lettera Bonino tira le orecchie ad un Esecutivo che, secondo lei, ha fatto della lentezza la sua caratteristica principale. Ma la leader di +Europa è molto chiara nell’affermare che una tale indecisione del Governo non può continuare. “Le risorse ci sono, gli strumenti anche. E l’urgenza è quella di evitare ulteriori ritardi, già ora incomprensibili e ingiustificabili” – si legge nella lettera inviata a La Stampa.

Il dibattito sul Mes

Nelle righe successive, la missiva a firma Bonino si concentra su un tema caldo di questo ultimo periodo: il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes). Emma Bonino denuncia con una certa amarezza che il dibattito sul Fondo Salva-Stati “non si stia placando”, seppure, come afferma la leader di +Europa, il piano abbia tutte le carte in regola per essere vantaggioso per tutti.

“Le risorse, senza condizionalità per ciò che riguarda le spese sanitarie dirette e indirette per fronteggiare l’emergenza che ha messo in ginocchio l’Asia prima, l’Europa e il resto del mondo infine, sono ampie e sono disponibili. Cipro, il primo Paese europeo a richiedere l’utilizzo di tale capacità, non ha avuto problemi ad alzare la mano richiedendo un sostegno. Nazioni più colpite, come Francia, Spagna e la nostra Italia stanno aspettando le ultime precisazioni delle negoziazioni comunitarie. Ma cosa bisogna aggiungere al dialogo già effettuato negli ultimi due mesi?”. E’ questa la domanda che si pone Emma Bonino. Alla leader di +Europa non resta che aspettare settembre, quando un nuovo dibattito parlamentare potrebbe portare ad una risposta definitiva sul Mes.

Ma per Bonino l’attesa non è un’opzione percorribile. “Il rischio è che per l’ennesima volta, come già avvenuto dopo i giorni più bui dell’eurozona, a cavallo tra il 2011 e il 2012, si perda il momento” – avverte. La sintesi dell’opinione della leader di +Europa è chiara: agire subito, accettare il Mes perché è conveniente e sicuro.

Leggi anche –> Salvini: “Non ci serve l’Europa, ma un Governo appena decente”

Leggi anche –> Conte in balia del Movimento 5 Stelle: arriva lo stop al Mes

Altri ritardi e indecisioni

Nella lettera non si parla solo di Fondo Salva-Stati. Ci sono altri due supporti finanziari a cui il Governo potrebbe fare appello: il Sure e i fondi di coesione che l’Italia non ha usato nell’ultimo esercizio. Con Sure, acronimo di Support to mitigate unemployment risks in an emergency, si indica quel piano di aiuti dedicato a “frenare l’incidenza che il Covid-19 sta avendo sul mercato internazionale”. L’altro possibile supporto, così come lo spiega nella sua missiva Emma Bonino, è “un pacchetto che nel periodo 2014-2020 era, a livello teorico, di 75 miliardi di euro. Trenta dei quali sono considerabili come contributo “nazionale””.

La speranza di Emma Bonino è che, con queste risorse, il Governo sappia organizzare una politica economica intelligente, capace di proiettare l’Italia fuori dalla crisi dovuta al Covid.

Ma “la realtà è differente”. E’ la stessa Bonino a disintegrare le sue aspettative, descrivendo nella sua lettera una situazione tutt’altro che rosea. L’Italia continua ad ed essere “imbrigliata in un dibattito tanto paradossale quanto dannoso” e non si concentra su quelli che per Bonino dovrebbero essere i tre fulcri dell’attenzione politica attuale. “A oggi l’urgenza è quella di decidere su tre punti: Mes, Sure, fondi di coesione. Specie perché, considerato che questi sussidi prima o poi termineranno, ancora non si è consci se saranno spesi in modo virtuoso” – afferma Bonino. E conclude: “Non è noto se Roma si perderà nel labirinto italiano di decreti, regolamenti attuativi e disposizioni amministrative e finirà per vanificare quanto sarà messo in campo dall’Europa. I timori sono tuttavia svariati. Ciò che è noto oggi è che serve una risposta chiara e netta. Soprattutto, immediata“.

Impostazioni privacy