Di Battista contro Autostrade:”Revocarla dalla ricostruzione perché colpevole”

Un lungo post di Alessandro di Battista sulla vicenda del ponte di Genova che si scaglia contro Aspi per la gestione del nuovo viadotto. E’ giusto escludere la società dalla ricostruzione perché è responsabile del crollo del ponte.

La discussione è nata ieri, quando la ministra De Micheli ha annunciato che la gestione del nuovo viadotto, costruito al posto del ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, sarebbe stata data ad Aspi. Subito si sono scagliati diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui Di Battista, che ha giudicato legittimo escludere Aspi dalla ricostruzione del ponte sul Polcevera. “Escludere nella ricostruzione del ponte crollato la società responsabile della sua manutenzione è legittimo, è giusto, è sacrosanto. Revocare non per vendetta ma per ribadire quel potere di autotutela che lo Stato ha il dovere di esercitare nell’interesse del Popolo e della sua sicurezza. Revocare è un dovere di uno Stato che ha come obiettivo la costruzione di un’identità nazionale. Ed è un dovere che lo Stato ha non solo nei confronti dei familiari dei morti della Strage di Genova ma anche nei confronti degli italiani che verranno”. Queste le parole che ha rilasciato Di Battista nel suo post sulla questione, indignandosi davanti all’assurda decisione.

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La revoca per ridare credibilità al Paese

I ponti, sostiene il grillino, non vengono giù da soli. Il ponte non è stato bombardato quindi i responsabili ci sono. La Strage di Genova è avvenuta per brama di profitto di pochi  e non è possibile oggi chiudere gli occhi. Secondo l’Aac (l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione) Autostrade per l’Italia, la società dei Benetton, ha speso poco più di 33mila all’anno per garantire la sicurezza del Ponte Morandi tra il 2005 e il 2018. Alcuni dati poi sarebbero stati addirittura occultati. Poca trasparenza e molte incognite che hanno portato alle 43 vittime innocenti di quel fatidico 14 agosto.   “Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell’incuria, dell’omesso controllo, della consapevole superficialità, della brama di profittò”, scrisse il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera indirizzata ai parenti delle vittime il 14 agosto scorso. Nonostante questo però i responsabili ci sono e non è possibile addirittura inserirli nel progetto che ha visto la rinascita di quell’infrastruttura. Chi si è arricchito sulla pelle delle persone deve pagare e la revoca è davvero il minimo che si possa fare, anche per loro. La questione riguarda l’intera credibilità del Paese che si dovrà iniziare a guadagnare punendo intanto le tante stragi rimaste impunite.

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