Carpisa fa causa a Enac dopo il divieto di imbarco dei trolley

Nonostante la revoca del provvedimento, Carpisa annuncia ripercussioni penali. Il ceo di Pianoforte Holding, Gianluigi Cimmino, tuona: “Il divieto era inutile e dannoso, gli assembramenti si creavano in ogni caso”.

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Anche sul fronte delle partenze e degli spostamenti, ci sono stati alcuni provvedimenti che hanno fatto discutere. Come ad esempio il divieto di imbarcare i trolley a bordo degli aerei, nonostante ci siano gli spazi appositi nelle cappelliere. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie non solo i passeggeri, ma anche i produttori delle piccole valigie. Come nel caso di Carpisa, che ha annunciato che avrebbe preso provvedimenti in tal senso. Nel frattempo la decisione è stata revocata da Enac, ma la furia dell’azienda italiana non si è placata.

Tanto che Carpisa ha deciso di fare causa all’Ente nazionale per l’aviazione civile. Il motivo è presto detto: nonostante la revoca del suddetto divieto, la casa produttrice di valigie sostiene di aver subìto ingenti danni proprio per l’impossibilità dei passeggeri di imbarcare il bagaglio a mano. Questo provvedimento è rimasto in vigore dal 26 giugno al 15 luglio. E in circa tre settimane, secondo i vertici di Carpisa, è stato di fatto bloccato il mercato delle valigie. Specialmente quelle che, fino all’annuncio di questo divieto, potevano essere portate a bordo.

A far sentire la propria voce è stata la Pianoforte Holding, società che comprende anche Carpisa al suo interno. Il ceo Gianluigi Cimmino, come si legge su Il Sole 24 Ore, ha fatto capire quanto sia stato pesante per le sue aziende questo provvedimento: “Il divieto era inutile e anzi dannoso perché ha provocato ritardi per le procedure di imbarco e assembramenti per il ritiro delle valigie. La decisione autonoma di Enac, non sollecitata da alcun protocollo sanitario, caso unico nel mondo, ha causato un grave danno anche alle aziende”. Dunque non solo i danni per le aziende, ma anche gli assembramenti provocati in ogni caso.

Il ceo Gianluigi Cimmino – meteoweek.com

Cimmino ha sottolineato l’importanza di Carpisa nel mercato europeo della vendita delle valigie. E in questo senso fa capire che questo settore è stato il più colpito da questa crisi. E inoltre “non ha ricevuto alcun genere di sostegno o contributo da parte dello Stato”. In merito alla notizia della revoca del provvedimento, il ceo di Pianoforte Holding parla di “una buona notizia, ma non basta”. E si scaglia contro i decisori pubblici ritenuti irresponsabili, in quanto “fanno scelte sbagliate e poi non subiscono alcuna conseguenza, ignorano gli effetti sull’economia e la vita reale delle persone”.

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Ma come si era già detto nelle righe precedenti, il mercato dei bagagli ha subito un forte danno a livello economico. Non solo a causa dell’emergenza Covid, ma anche per la totale mancanza di aiuti governativi. “Siamo stati condannati dal nostro stesso Paese che ci ha spezzato le gambe mentre stavamo per alzarci – ribadisce Cimmino – Per Carpisa tutto ciò ha comportato la perdita di un 30% di fatturato. La decisione di vietare i trolley in cabina ha inferto un altro duro colpo al comparto. E non è servita – conclude il ceo – nemmeno a evitare assembramenti”.

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