UE, Orban contro Rutte: “Odia me e l’Ungheria, questo casino è colpa sua”

Scontro frontale tra il premier ungherese Orban e quello olandese Rutte, a capo dei “paesi frugali”. Proseguono intanto le trattative sul Recovery Fund.

Il premier olandese Mark Rutte e quello ungherese Viktor Orban

Un attacco duro, frontale. Senza mezzi termini. Il premier ungherese, Viktor Orban, ha accusato il collega olandese, Mark Rutte, di odiarlo personalmente e di voler punire il suo Paese. “Non so per quale motivo personale il premier olandese odi me o l’Ungheria”, ha dichiarato Orban in conferenza stampa. “Ci sta attaccando duramente e ha fatto capire che visto che, a suo avviso, l’Ungheria non rispetta lo Stato di diritto deve essere punita finanziariamente”, ha aggiunto, “ma questa è la sua personale opinione e non è accettabile perché ancora sulla situazione dello Stato di diritto in Ungheria non c’è una decisione” riferendosi alla procedura che l’Unione Europea ha avviato contro Budapest, in base all’articolo 7. “Prendete una decisione sull’Ungheria il prima possibile”, ha incalzato Orban, assicurando di essere pronto a fare le riforme eventualmente richieste dall’UE. Il leader magiaro ritiene il primo ministro olandese Mark Rutte sia “il responsabile di questo casino”, della situazione di stallo che si è creata in Consiglio. “Se l’accordo non viene raggiunto – ha proseguito Orban – non è per colpa mia, ma per colpa dell’olandese”. Cioè, appunto, Mark Rutte. “Io sono dalla parte dello status quo, di come funziona oggi sullo Stato di diritto e sulle regole di controllo del bilancio” ha proseguito il leader ungherese. “La loro proposta, dal mio punto di vista, non migliora la qualità. Se ci sarà uno strappo sarà per colpa loro, non per colpa mia” ha avvisato Orban, determinato a non accettare ulteriori condizioni per l’assegnazione di fondi Ue da legare al rispetto di regole nazionali sulla trasparenza nella gestione delle risorse economiche e sull’indipendenza della magistratura. “La sua posizione è inaccettabile perché non c’è alcuna decisione su quale sia la situazione dello Stato di diritto in Ungheria” incalza Orban: “Durante il summit ho chiesto ai tedeschi di dare la garanzia che il Consiglio europeo prenda una decisione sullo Stato di diritto in Ungheria. Per favore, fatelo” ha affermato con sicurezza di fronte alle telecamere. Alla domanda sulla disponibilità di avere un incontro bilaterale con Rutte, Orban ha risposto con ironia: “Dipende dai gusti, ma in ogni caso sono pronto”. 

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Tra scontri e reciproci attacchi proseguono le trattative sul Recovery Fund: ridurre l’ammontare del fondo a 700 miliardi, da dividere a metà tra 350 miliardi di prestiti e 350 di sovvenzioni, sembra essere la proposta che i “paesi frugali” sono pronti a lanciare. La proposta di Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, vedrebbe d’accordo anche la Finlandia. Secondo i media finlandesi infatti, la premier Sanna Marin ha chiesto di dividere a metà il Recovery suddividendolo a meta’ tra prestiti e sovvenzioni. “Se è possibile trovare un accordo, credo che i negoziati continueranno anche fino a lunedì. Ora stiamo cercando un accordo su queste grandi linee, dopodiché ci sono ancora molti singoli problemi individuali che devono essere risolti ” ha dichiarato infatti la Marin, secondo cui è’ importante cercare un accordo oggi e non convocare un nuovo vertice. “Non credo che questo rendererebbe le cose più facili” ha concluso la premier finlandese.

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