Navi-quarantena per migranti, il virologo Clementi: “Insensato e costoso”

Il virolgo Massimo Clementi si schiera contro l’adozione di navi-qurantena per l’accoglienza dei migranti e ricorda l’incubo della Diamond Princess.

Navi quarantena - Meteoweek.com
YOKOHAMA, JAPAN – FEBRUARY 19: A man waves from a bus carrying passengers who disembarked the quarantined Diamond Princess cruise ship as he leaves the Daikoku Pier on February 19, 2020 in Yokohama, Japan.

Il virologo Massimo Clementi non ci sta e prende posizione contro il Viminale che propone di utilizzare le navi da crociera come luoghi di quarantena per i migranti. Clementi, Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, afferma che queste navi potrebbero rivelarsi “luoghi ideali per lo sviluppo di epidemie di virus respiratori e intestinali”. Il virologo pensa ad esempio ad alcune epidemie di norovirus, che nel passato hanno impedito diversi sbarchi.

Ma il Viminale sembra non aver fatto tesoro di questa esperienza e ha deciso di allestire due navi per la quarantena Covid-19 in Sicilia. Una delle due imbarcazioni è già pronta: si tratta di un’unità della compagnia “Grandi Navi Veloci”. La nave ha una capienza massima di 1000 persone, che sarà però ridotta a 6-700 posti per garantire il distanziamento sociale a bordo. Il progetto del Viminale dovrebbe entrare in atto nel giro di pochi giorni, mentre proseguono i lavori per l’allestimento della seconda nave.   Nel frattempo Clementi boccia in toto la proposta del Ministero dell’Interno. “Sembra poco sensato e molto costoso” è il commento del virologo, che prosegue ammonendo: “I colleghi infettivologi così pronti a confutare idee scientifiche di altri senza leggere i dati, forse per mancanza di tempo in relazione ai molti impegni televisivi, non hanno nulla da dire al CTS?”.

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L’incubo della Diamond Princess

Per Clementi i risvolti dell’adozione di navi-quarantena potrebbero rivelarsi drammatici. E infatti è difficile non pensare all’esperienza della Diamond Princess, la nave da crociera rimasta ferma nel porto di Yokohama (Giappone) a causa dei casi di Covid-19 registrati a bordo. Su 3.700 persone salite sulla nave 700 furono i contagiati e 5 i morti. In quel caso la quarantena all’interno dell’imbarcazione non è servita ad arginare la diffusione del virus, ma ha anzi esposto diversi soggetti al contagio. Il rischio dunque è che anche in queste navi-quarantena ideate dal Viminale la pandemia trovi terreno fertile per espandersi e mietere vittime.

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