Trump accusato in Congresso: “In Usa è catastrofe sanitaria. Politica a discapito della scienza”

Il presidente del Congresso James Clyburn avverte che potranno contarsi 150.000 morti da Covid-19 in più, se non verrà attuata una strategia nazionale. Lanciata accusa a Trump, colpevole di aver causato “morti inutili” e di aver pensato a far politica mentre in Usa dilaga una “catastrofe sanitaria”.

In Usa è catastrofe sanitaria - James Clyburn e Donald Trump
In Usa è catastrofe sanitaria – James Clyburn e Donald Trump

L’America è nel mezzo di una catastrofe sanitaria“. Queste le parole con le quali ha esordito oggi in commissione speciale James Clyburn, leader della Select Subcommittee on the Coronavirus Crisis – la task force americana che indaga sulla pandemia. Il presidente del Congresso ha lanciato una pensatissima accusa a Donald Trump, additandolo come responsabile di tante “morti inutili” e di aver messo davanti alla salute pubblica di milioni di cittadini la sua propaganda politica, in vista delle elezioni di novembre.

Durante i lavori del Congresso a Capitol Hill, Clyburn ha interrogato anche il virologo Anthony Fauci – così come anche il direttore dei Cdc (Centri di controllo e prevenzione delle malattie) Robert Redfield. Fondamentale per il democratico è dunque correggere il tiro al più presto, lanciando una strategia in grado di correggere “gli errori del passato e quelli in corso”.

Stati Uniti nel mezzo di una catastrofe sanitaria

Si è tenuta poche ore fa, l’audizione in Congresso atta ad indagare sulla risposta alla pandemia dell’amministrazione Trump. Il leader della commissione, il democratico James Clyburn, ha aperto il panel con un discorso estremamente significativo, oltre che accusatorio nei confronti del presidente degli Stati Uniti. “Buongiorno. Penso che ormai la situazione sia chiara a tutti. Onorevoli colleghi, la nostra nazione è nel mezzo di una catastrofe sanitaria. A partire da questa settimana oltre 150.000 americani sono morti a causa del coronavirus. Di gran lunga la cifra più grande mai registrata rispetto agli Paesi del mondo”. Inizia così il prologo tuonato da Clyburn, mentre si prepara a riportare altri preoccupanti numeri, sui decessi e sui contagi da Covid-19 negli Stati Uniti.

“Se il virus si sta ancora diffondendo rapidamente in tutto il nostro Paese, pensate anche che ci sono voluti tre mesi per gli Stati Uniti per passare da un’infezione sola a un milione di positivi. Oggi ne contiamo più di quattro milioni, con almeno un milione di americani rimasti infettati soltanto nelle ultime due settimane. I ricoveri ospedalieri e i decessi sono inaccettabilmente alti. Gli ospedali di alcuni Stati rischiano di rimanere senza posti letto, e mentre altri hanno riferito che potrebbero essere costretti a scegliere quali pazienti salvare e quali lasciar morire”. Parole dure, quelle di Clyburn, che descrivono una situazione molto simile a quella del nostro Paese diversi mesi fa.

James Clyburn
foto di repertorio – via NBC News

Il virus impazza con gli Stati in miseria

Ma il leader della Select Subcommittee ha anche spiegato che è previsto, secondo i calcoli degli esperti, come “altri 150.000 americani rischieranno di perdere la vita a causa del coronavirus entro la fine di quest’anno“. Una situazione che vuole e deve essere scongiurata, ma che necessita di una nuova concreta risposta all’emergenza pandemica. “Il mio obiettivo oggi è semplice. Ascoltare i migliori esperti in ambito sanitario della nostra nazione per sviluppare misure in grado di fermare nuove morti inutili. Migliorare la nostra risposta, identificare e correggere gli errori del passato, e in particolare quelli in corso“, ha infatti spiegato Clyburn. Perché quanto è stato fatto fino a questo momento, “a quasi sei mesi dalla prima vita americana rivendicata dal virus”, non è stato sufficiente. “Il governo federale non ha ancora sviluppato e implementato una strategia nazionale per proteggere i cittadini”.

E lancia un’altra accusa all’operato di Donald Trump: “Oggi chiedo che l’amministrazione dia finalmente all’America un piano nazionale completo che dia priorità alla scienza rispetto alla politica. Tale piano deve includere l’acquisto e la distribuzione di test e dispositivi di protezione sufficienti per ogni americano che ne abbia bisogno, e deve fornire una chiara guida alla salute pubblica per ogni cittadino, così da riuscire a frenare la diffusione del virus”. Perché al momento, “il risultato che abbiamo ottenuto è che il virus sta imperversando senza controllo, mentre la miseria economica della nostra nazione continua“, sottolinea ancora il democratico.

L’interrogazione di Anthony Fauci 

Durate l’audizione a Capitol Hill, James Clyburn ha poi mostrato un grafico che raffigura i nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti. Dei dati che registrano un forte aumento nelle ultime settimane, a differenza di quelli dell’Unione europea, che ha raggiunto il plateau e sta osservando piuttosto una curva epidemiologica in discesa.

Clyburn ha dunque chiesto al virologo Anthony Fauci perché le infezioni statunitensi siano ancora in aumento in così tanti Stati. L’esperto ha affermato che il 95% di molti Paesi europei ha chiuso le proprie città non appena la situazione d’emergenza era diventata critica, a differenza degli Stati Uniti che hanno bloccato solo il 50% circa della loro “vita sociale” quando il Covid si stava diffondendo entro i confini nazionali.

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“Quando abbiamo aperto di nuovo il Paese, in particolare negli Stati del sud, si sono contati 50.000, 60.000, 70.000 nuovi casi al giorno. Al momento i numeri stanno scendendo un po’”. Ha però evidenziato Fauci. Il virologo, tuttavia, ha anche sottolineato come l’ondata più massiccia di casi si sia verificata laddove le linee guida federali sulla salute (uso di mascherina in pubblico, distanziamento sociale, riapertura delle attività solo dopo un effettivo calo dei positivi) non sono state seguite già a partire da fine primavera. Ad ogni modo, ha concluso Fauci, se si attueranno delle risposte concrete “è ancora possibile invertire questa tendenza“.

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