Si siede su un’opera del Canova per un selfie e la danneggia: l’ira di Sgarbi

Un turista voleva fare una foto sulla statua della Paolina Borghese, al museo di Possagno. L’opera si è danneggiata e ha scatenato la rabbia del critico: “Oltraggio subito da un incosciente”.

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Una delle regole auree che vanno seguite all’interno dei musei riguarda l’impossibilità di fotografare le opere d’arte presenti. Sia che si tratti di dipinti, sia per quanto riguarda le sculture e le altre opere. E spesso, purtroppo, capita che i turisti disattendano questa regola, semplice da seguire in quanto è sufficiente riporre cellulari e macchine fotografiche in tasca o nelle borse. Eppure, la regola continua a essere ignorata e spesso porta anche a spiacevoli disavventure. Come quella che è accaduta presso la Gipsoteca di Possagno alcune ore fa.

Al centro della discussione c’è la Paolina Borghese, opera prodotta dal maestro Canova. Si tratta di una scultura risalente all’Ottocento che è stata danneggiata da un maldestro visitatore della struttura. L’uomo, un turista di nazionalità austriaca, nella giornata di venerdì aveva deciso di farsi un selfie sedendosi sull’opera del Canova. In maniera quasi inevitabile, la pressione esercitata dal visitatore ha portato alla rottura delle dita di uno dei piedi della donna scolpita sul suo letto. Al momento il turista autore di questo sfregio – involontario e al tempo stesso inestimabile – non è stato rintracciato.

E non poteva non farsi sentire, con tutta la sua ira, Vittorio Sgarbi. Il noto critico è anche presidente della Fondazione dedicata al maestro Antonio Canova. E con un suo racconto ha cercato di ricostruire la vicenda, con il suo consueto tono che non le manda a dire al visitatore che ha distrutto l’opera così pregiata. “Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gipsoteca di Possagno – racconta – si registra un episodio clamoroso, che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari, ma da un incosciente turista austriaco”.

Sgarbi non le manda a dire al maldestro turista – meteoweek.com

Sgarbi ha richiesto al più presto l’intervento delle autorità, per cercare di ricostruire un avvenimento così grave. “Chiedo chiarezza e rigore alle forze dell’ordine e alla magistratura – ha dichiarato il critico d’arte – individuando con gli strumenti di sicurezza il vandalo incosciente, e non consentendogli di rimanere impunito e di rientrare in patria. Lo sfregio a Canova è inaccettabile”. Ma come abbiamo detto, per il momento l’autore di questo sfregio non è possibile da rintracciare. Si potrebbe ricorrere alle telecamere a circuito chiuso, anche se si tratta di un tentativo da ultima spiaggia.

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Non si è fatta mancare nemmeno la reazione da parte della direzione della Gipsoteca di Possagno. “Subito è stata dichiarata la situazione di emergenza – si legge in una nota – : dopo i rilievi effettuati dai carabinieri della Stazione di Pieve del Grappa, ai quali sono state fornite tutte le informazioni in nostro possesso, oltre al filmato del nostro circuito interno di videosorveglianza, abbiamo lavorato di concerto con la nostra Soprintendenza e il restauratore per mettere l’opera e i frammenti rinvenuti in sicurezza. In tal senso, nelle prossime settimane proseguiremo nel dialogo con le Istituzioni – si chiude la nota – per il futuro intervento di restauro”.

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