Tassa fissa da 100mila euro: beneficiari quadruplicati rispetto al primo anno

Sono 421 i “Paperoni” che hanno trasferito la residenza in Italia per sfruttare la tassa fissa da 100mila euro introdotta nel 2017. Il regime agevolato è disegnato principalmente per attrarre ricchi stranieri.

Il dato è riferito all’anno d’imposta 2019 ed è quadruplicato rispetto ai 99 beneficiari del primo anno di applicazione. Nessun nome allo scoperto: tutti sono ben custoditi dai consulenti che ne hanno curato le pratiche, ma il regime agevolato è disegnato per attrarre soprattutto ricchi e qualche sporadico italiano “di ritorno” dopo un lungo periodo all’estero (servono, infatti, almeno nove anni di residenza al di fuori del nostro Paese). Spesso è stata definita flat tax, sbagliando, perchè quella prevista per i Paperoni è in realtà un’imposta fissa, pari appunto a 100mila euro all’anno. Può essere utilizzata per un massimo di 15 anni e sostituisce l’Irpef sui redditi prodotti all’estero. Proprio per questo è particolarmente appetibile per chi mantiene oltreconfine patrimoni, imprese e attività. Non sempre rientrano nel target della tassa fissa, invece, i calciatori e gli altri sportivi professionisti stranieri che vengono a giocare in Italia: per loro può essere più vantaggiosa la detassazione del 50% introdotta dal decreto Crescita del 2019 (Dl 34), a cui è possibile attingere solo per cinque anni dal trasferimento nel nostro Paese ed è rinnovabile per altri 5 anni soltanto.

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Obiettivo: far arrivare in Italia i veri super consumatori

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L’imposta fissa può essere applicata anche ai familiari del beneficiario, che pagano 25mila euro a testa. La scelta viene fatta durante la dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta in cui il familiare trasferisce la residenza fiscale in Italia. Ma c’è anche un’istanza preventiva di interpello probatorio alle Entrate, da svolgere prima per valutare se si può attingere al regime agevolato.

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Il gettito per l’Erario riferito al 2019 è di almeno 42,1 milioni (più la quota dei familiari, il cui numero non è noto). Si tratta di una cifra tutto sommato non eccessivamente alta, ma l’obiettivo della tassa fissa non è mai stato quello di fare cassa, quanto piuttosto quello di far arrivare in Italia “super-consumatori” . Il tutto potrebbe portare effetti positivi sull’Iva e sull’indotto, in particolare nel canale del lusso. Effetti, comunque, ancora tutti da misurare e che potrebbero aver subito enormi danni durante il periodo del lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus.

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