Covid, chi sono e che ruolo hanno gli asintomatici

Secondo i medici del Bambino Gesù e gli esperti dell’Oms: “Chi è asintomatico positivo al Sars-Cov 2 può in rari casi contagiare gli altri”. Ma cosa vuol dire essere asintomatico?

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I medici del Bambino Gesù e gli esperti dell’Oms spiegano: “Chi è asintomatico positivo al SARS-Cov 2 può in rari casi contagiare gli altri”. C’è da dire, però, che molti sono gli studi ancora in campo e appare ancora difficile stabilire con sicurezza il ruolo degli asintomatici nella diffusione del virus. Una cosa al momento sembra certa: gli asintomatici possono contagiare. Si tratterebbe ora di comprendere con quanta facilità. Ma cosa vuol dire esattamente essere asintomatico? “Essere positivo asintomatico al nuovo Coronavirus vuol dire aver contratto il virus, ma non manifestare i sintomi della malattia Covid-19″, riporta il Messaggero citando i medici del Bambino Gesù. A dare una limpida idea della larga diffusione di asintomatici potrebbero essere, ad esempio, i dati sui positivi di Vo’ Euganeo. Attraverso gli esami effettuati su tutti gli abitanti, infatti, gli esperti si sono trovati di fronte un dato significativo: la percentuale di asintomatici variava dal 50 al 75%. Insomma, gli asintomatici ci sono, sono tanti, ed esiste la possibilità che possano trasmettere il virus, pur senza presentare sintomi come febbre, tosse, malessere, naso che cola, mal di testa ecc. A quel punto, l’unico modo per scoprire se si è positivi sarebbe l’effettuazione di un tampone, che però viene effettuato di default solo a chi presenta sintomi.


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Proprio per questo recentemente l’esperto Andrea Crisanti ha affermato sul Corriere: “L’identificazione degli asintomatici è proprio la sfida che abbiamo davanti per evitare che i casi aumentino vertiginosamente fino al punto di rottura. In questo momento le regioni tutte assieme possono al massimo raggiungere la capacità di effettuare circa 90 mila tamponi, picco che viene raggiunto occasionalmente e che non è sufficiente a far fronte alla domanda di test che ci sarà. È dunque questa urgenza che mi ha indotto a presentare, su invito di alcuni membri del governo, un piano che conduca a incrementare, fino a quadruplicare su scala nazionale, la capacità di fare tamponi”. Secondo l’Oms, infatti, chi risulta positivo al Sars-Cov 2 pur senza ammalarsi, può in rari casi contagiare gli altri. Si tratta, quindi, di un’eventualità che non va presa sotto gamba. Proprio per questo restano valide e importantissime le raccomandazioni rilanciate fino ad ora: rispettare la distanza di sicurezza, lavarsi spesso le mani, indossare mascherine ecc. A tutto il resto, dovrà pensarci l’opera di tracciamento avanzata dalle autorità sanitarie.

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