Vaticano, cardinale Becciu si dimette su richiesta del Papa: accusato di peculato

Durante la solita udienza settimanale avvenuta ieri per la presentazione del lavoro del dicastero, Papa Francesco avrebbe chiesto al cardinale Angelo Becciu, prefetto delle Cause dei Santi, di abbandonare il suo ruolo. Ora Becciu commenta: “Sono sconvolto. Turbato. Un colpo per me, la mia famiglia, la gente del mio paese”.

angelo becciu - meteoweek.com

Dissapori in Vaticano, dove durante l’udienza settimanale avvenuta ieri Papa Francesco avrebbe chiesto al cardinale Angelo Becciu di abbandonare il suo ruolo da prefetto delle Cause dei Santi. Ora Becciu commenta: “Sono sconvolto. Turbato. Un colpo per me, la mia famiglia, la gente del mio paese. Per spirito di obbedienza e per amore che porto alla Chiesa e al Papa ho accettato la sua richiesta di farmi da parte. Ma sono innocente e lo dimostrerò. Chiedo al Santo Padre di avere diritto di difendermi”. Un’ora dopo l’udienza, le “dimissioni” del cardinale sono state accolte dal Vaticano: il pontefice accetta “la rinuncia alla carica di Prefetto e ai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua eminenza Giovanni Angelo Becciu”. In questo modo Becciu resterebbe cardinale, ma perdendo diverse prerogative, tra cui il diritto di veto in conclave.


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Ma quale sarebbe la motivazione del provvedimento? Un presunto reato di peculato. Al centro dell’attenzione del Pontefice e dei suoi magistrati ci sarebbe un bonifico di 100mila euro per la cooperativa Spes di Ozieri, la sua diocesi sarda, proprio mentre ricopriva la carica di Sostituto alla Segreteria di Stato. La cooperativa è una storica cooperativa attiva nel sostegno ai migranti, attualmente gestita da uno dei fratelli. I soldi del bonifico apparterrebbero, però, ai fondi riservati della Santa Fede. Attualmente si trovano ancora sul conto della Caritas Ozieri, intatti. Eppure non è la prima volta che Bocciu finisce all’interno di giri di affari poco limpidi. In passato, ad esempio, fu legato al caso del palazzo londinese acquistato dal Vaticano nel 2012 per investire il denaro dell’Obolo.

 

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