Caso Suarez, campionessa Danielle Madam: “Sono qui da anni ma sarò italiana nel 2030”

Caso Suarez, campionessa Danielle Madam:”Sono qui da anni ma sarò italiana nel 2030″. Lo sfogo dell’atleta di lancio del peso

Danielle Madame

Dopo aver letto delle indagini della procura di Perugia sull’esame “farsa” del calciatore Luis Suarez, ha sfogato tramite un post su Facebook tutta la sua amarezza. Si tratta di  Danielle Frederique Madam, campionessa di lancio del peso. Vive nel nostro Paese da 16 anni e frequenta l’università. Ha inoltre vinto 5 volte il titolo italiano, ma non ha ancora la cittadinanza italiana.

Ho sempre sperato di poter indossare la maglia azzurra“, ha scritto nel post. “Ci sono extracomunitari di serie A (in tutti i sensi) ed extracomunitari di serie B, ci sono tanti giovani che come me hanno passato la più parte della loro vita qui, studiano o lavorano ma sono fantasmi per lo Stato”.

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Io dei miei 23 anni ne ho passati 16 in Italia, sto per laurearmi in Comunicazione, vinco titoli italiani e ho la prospettiva di ottenere la cittadinanza nel 2030“, spiega Madam in un colloquio con Repubblica. È venuta in Italia dal Camerun con lo zio, che però è morto qualche tempo. Ha quindi ha vissuto in una casa famiglia. “Ma ho avuto solo il domicilio, non la residenza, che ho ottenuto solo uscendo da lì, nel 2016. Servono 10 anni prima di poter fare domanda e lo Stato ha 4 anni per concederla. Arriviamo al 2030. Quando me lo chiedono, rispondo che non mi sento camerunense, ma italiana. E pavese”.

Paradossalmente, Madam può prendere parte ai campionati italiani ma non può né andare in Nazionale, né indossare la maglia azzurra. “Devo rinnovare il permesso di soggiorno ogni due anni impiegando ogni volta quasi un anno e mezzo. L’ultimo è scaduto tre settimane fa: a Natale non potrò andare a trovare mia madre in Camerun, pena l’espulsione dall’Italia. Non credo che l’Italia sia razzista. Qualche battutina cretina sì, ma mi ha solo dato più forza nel lanciare il peso”, prosegue.  E a Suarez direbbe: “Gli direi che la cittadinanza non è un pezzo di carta, ma è qualcosa di serio che ti senti nel cuore”. Nel post che ha scritto su Facebook chiosa: “Nonostante tutto credo in questo Paese, nella giustizia e spero che un giorno qualcuno dall’alto si metterà la mano sulla coscienza e penserà anche ai diritti negati ai noi, italiani di seconda generazione senza cittadinanza italiana”.

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