Reddito di cittadinanza, si cambia: nel mirino chi rifiuta il lavoro

Il premier Conte si aspetta una nuova norma che sia operativa entro sei mesi. Si lavorerà per indurre chi percepisce il reddito di cittadinanza ad accettare i posti di lavoro proposti.

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Giuseppe Conte vuole cambiare la norma – meteoweek.com

Il reddito di cittadinanza torna a diventare un tema forte nell’agenda del nostro Governo. Anche perchè, al di là della bontà del provvedimento voluto durante il primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, ci sono ancora delle falle evidenti. Soprattutto nel secondo passaggio di questo provvedimento, ovvero l’immissione dei percettori al mercato del lavoro. Sono ancora troppi i casi di soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza, salvo poi rifiutare i posti di lavoro a disposizione. Per questo motivo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scende in campo in prima persona.

Il premier ha svolto ben tre riunioni riservate con i ministri del Lavoro Catalfo e dell’Innovazione digitale Pisano. Con loro c’era anche Domenico Parisi, presidente di Anpal e considerato il grande sconfitto nella gestione del caso reddito di cittadinanza. L’esperto di big data, chiamato dagli Stati Uniti per gestire la situazione al meglio, non ha mai nascosto il fatto di sentirsi ostacolato. Per questo motivo, Conte ha deciso di apportare delle modifiche alla gestione del reddito di cittadinanza, proprio nel caso dei soggetti che lo percepiscono e non vanno a lavorare.

Il presidente del Consiglio ha fatto capire di volere una soluzione che diventi operativa entro i prossimi sei mesi. Anche perchè, secondo il capo del Governo, questo provvedimento rischia di diventare una misura assistenziale senza una progettualità. Conte, così, ha preso in mano in prima persona il dossier sul reddito e le politiche attive sul lavoro. Tra queste ci sono anche le differenze tra domanda e offerta di impiego, sia tra le aziende che tra i disoccupati. In questo senso, ha chiesto al ministro Catalfo e a Domenico Parisi di trovare un accordo e di mettere i contrasti da parte.

La card del reddito di cittadinanza – meteoweek.com

Secondo Giuseppe Conte, non esiste un sistema unico e nazionale informatico per la gestione del reddito di cittadinanza. Un metodo per aiutare i disoccupati a cercare un lavoro e per consentire alle aziende di individuare le figure necessarie. Il premier sostiene che percepire il reddito diventi un deterrente alla creazione – o per meglio dire alla ricerca – di posti di lavoro. Per questo motivo si lavorerà per la costituzione di una task force che renda operativa questa struttura informatica. Il passo successivo sarà la creazione di una applicazione nazionale che non incentivi il rifiuto del lavoro.

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Dunque l’obiettivo di Conte è ben preciso: una crociata contro chi si accontenta del reddito di cittadinanza, senza rimettersi in gioco nel mondo del lavoro. Il tutto passando dalla risoluzione dei vari conflitti scoppiati in questo frangente. Non solo quello tra Parisi e il ministro Catalfo, ma anche quello tra lo stesso presidente di Anpal e il direttore generale Paola Nicastro. In ogni caso, il capo del Governo vuole che la situazione vada in porto entro i prossimi sei mesi. Un passaggio fondamentale per rimettere in moto il mondo del lavoro e abbatta quello dell’assistenzialismo.

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