Coronavirus, aumentano le restrizioni nel Lazio: ecco cosa si dovrà fare

La nuova ordinanza della Regione Lazio firmata dal presidente Nicola Zingaretti prevede l’obbligo della mascherina anche all’aperto.

Coronavirus, Zingaretti impone la mascherina anche all'aperto nel Lazio
Nicola Zingaretto, presidente della Regione Lazio. Credit: Regione Lazio Facebook

Mascherina anche all’aperto nel Lazio. Questo il provvedimento che entrerà in vigore a partire da sabato 3 ottobre. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nel corso di una conferenza stampa insieme al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Le parole di Zingaretti e D’Amato

“Il presidente della Regione – ha detto D’Amato – si accinge a firmare un’ordinanza molto importante. La prima decisione assunta è l’obbligatorietà dell’uso della mascherina anche all’aperto con due esclusioni: ai minori sotto i sei anni e a chi ha incompatibilità con uso mascherine, e l’altra a chi svolge attività motoria”. 

Coronavirus, Zingaretti impone la mascherina anche all'aperto nel Lazio
Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità. Credit: Regione Lazio Facebook

L’ordinanza sarà attiva dall’inizio del weekend su tutto il territorio regionale e la sua violazione comporterà multe salate, stando a quanto riferito da Zingaretti. Il segretario dei dem ha inoltre rassicurato i commercianti: utilizzando questo “importante strumento di prevenzione”, “non prevediamo alcuna forma di contenimento sugli orari dei negozi, locali e pub”.

La misura mira a contenere i contagi che negli ultimi giorni hanno subìto un notevole rialzo, arrivando a toccare i 265 nuovi casi nella giornata di giovedì 1 ottobre. Il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità hanno ritenuto necessario il provvedimento per prevenire il contagio in tutte quelle situazioni in cui il distanziamento sociale non è possibile.

La situazione nelle scuole del Lazio

Nel frattempo continuano i controlli sugli alunni che da meno di un mese sono tornati in aula. “Abbiamo acquistato un milione di test salivari che, essendo meno invasivi, consentono di iniziare la prossima settimana dalle scuole con bambini più piccoli mentre alle superiori continuano i tamponi rapidi. Finora abbiamo effettuato oltre 240 interventi nelle scuole e abbiamo registrato una positività di 290 casi”, ha aggiunto D’Amato.

Il vaccino somministrato nelle farmacie

L’assessore alla Sanità, inoltre, ha annunciato la possibilità di sottoporsi al vaccino per il Covid direttamente in farmacia. “Le scorte sono sufficienti – ha anticipato D’Amato – e invito i cittadini a prenotare. Come Regione Lazio le mettiamo a disposizione delle farmacie. Ci saranno 100mila dosi, le prime 20mila a partire dal 15 di ottobre, poi 20mila ogni settimana, con la possibilità di somministrare il vaccino anche presso le stesse farmacie.

La situazione in Italia

La situazione del Lazio è in linea con quella del resto del Paese, che giovedì 1 ottobre ha raggiunto i 2548 nuovi casi facendo un balzo nel numero di contagi. A commentare il bollettino è intervenuto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, in occasione di un evento organizzato per la Festa dei nonni. Il viceministro in quota M5s ha tranquillizzato i cittadini sulla possibilità di un nuovo lockdown.

Le parole di Sileri

“Ci aspettano delle settimane dure, anche se le cose stanno andando meglio rispetto ad altri Paesi d’Europa. E vanno meglio proprio grazie al sacrificio quotidiano del rispetto delle regole: indossare le mascherine, praticare il distanziamento sociale. Non abbiamo timore – ha concluso dunque Sileri – di andare incontro a un nuovo lockdown grazie al rispetto delle regole”.

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Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute. Credit: Pierpaolo Sileri Facebook

Le parole di Brusaferro

Si è espresso in merito anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità al Gr1 Rai. Il professore ha messo in guardia i cittadini dai contagi in famiglia, dal momento che molti dei nuovi positivi sono stati contagiati dai parenti. “Gran parte di questi contagi – ha spiegato – avviene a livello intrafamiliare e c’è un tema di grande attenzione anche alle attività di integrazione di tipo informale quindi anche laddove ci siano gruppi di persone, di amici”.

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Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Credit: Istituto Superiore di Sanità Facebook

Tuttavia secondo Brusaferro, “per vedere un effetto scuola è ancora presto. Bisogna aspettare ancora qualche settimana”. Anche se la rapida identificazione delle persone con sintomi che sta effettuando la scuola è “ovviamente un buon segnale per la capacità di tracciare i casi.

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