Dl immigrazione, Conte II rinnega Conte I: le reazioni della politica

Lunedì sera sono state approvate le modifiche ai decreti sicurezza di Matteo Salvini: Conte ha cambiato idea sull’immigrazione. 

Dl immigrazione, Conte II rinnega Conte I: le reazioni della politica
Matteo Salvini, segretario della Lega. Credit: Matteo Salvini Facebook

Approvato il nuovo decreto sicurezza. È scattato ieri sera, lunedì 5 ottobre, il via libera al nuovo dl immigrazione che di fatto modifica i due provvedimenti realizzati dal leader della Lega, Matteo Salvini, quando ricopriva la carica di ministro dell’Interno. Ora la maggioranza esulta e l’opposizione inasprisce le critiche. Tutto sembra nella norma, ma il silenzio del Movimento 5 stelle fa riflettere.

Il cambio di direzione di Conte

I due decreti appena modificati erano stati firmati da Lega e M5s insieme durante il governo gialloverde, anche detto Conte I. Tuttavia, a meno di due anni di distanza, lo stesso presidente del Consiglio ha approvato il dl immigrazione che “corregge” i precedenti con l’appoggio del cosiddetto Conte II. Cos’è cambiato? Gli alleati di governo.

L’impressione, in effetti, è che il varo del nuovo decreto sia stato reso possibile dall’esito delle elezioni regionali dello scorso 20 e 21 settembre, in cui il Partito democratico ha eclissato il M5s. Tanto che, all’indomani dei risultati elettorali, erano subito iniziate le pressioni dei dem sull’argomento e il conseguente imbarazzo dei pentastellati in merito.

Come aveva promesso il premier, dopo le elezioni il dl immigrazione è stato uno dei primi provvedimenti discussi in Consiglio dei ministri (Cdm). E mentre gli esponenti del Pd gridano alla vittoria, il centrodestra avanza le prime critiche.

I commenti del centrodestra

Le parole di Meloni

Una delle prime a esprimersi sul nuovo decreto è stata Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che attraverso la sua pagina Facebook ha ironizzato sul cambio di direzione di Conte. “Col calar delle tenebre Giuseppe 2 e il suo governo hanno smantellato i decreti sicurezza e immigrazione del loro più grande nemico: il Giuseppe 1. Varato un decreto che spalanca le porte all’immigrazione illegale di massa e che concede la protezione umanitaria a chiunque”.

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Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Credit: Giorgia Meloni Facebook

La leader del partito di centrodestra ha definito il dl immigrazione “un segnale di arrendevolezza ai trafficanti di esseri umani che porterà a un aumento degli sbarchi e isolerà l’Italia in Europa, che chiede serietà nella difesa dei confini esterni dell’Unione e non vuole essere coinvolta dalla furia immigrazionista della sinistra italiana. Con un paradosso nel paradosso: mentre da una parte il Governo restringe a colpi di decreto la libertà degli italiani, dall’altra dà piena libertà alle Ong e a chi specula sull’immigrazione illegale”.

Le parole di Salvini

Una simile irritazione si riscontra nelle dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, segretario della Lega, a margine dell’assemblea di Confindustria Cremona. “Questi – ha detto il leader del Carroccio riferendosi alla maggioranza – passano il tempo a smontare invece che a costruire. A quello che ho letto, li chiamerei ‘decreti clandestini‘. Si torna esattamente alla mangiatoia sull’immigrazione clandestina e ai permessi regalati a chiunque cammina per strada e agli sbarchi a migliaia. Non so che cosa abbiano da festeggiare”.

I commenti del centrosinistra

Dl immigrazione, Conte II rinnega Conte I: le reazioni della politica
Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico. Credit: Nicola Zingaretti Facebook

Le parole di Zingaretti

Di ben altro tenore, al contrario, sono i commenti degli esponenti del centrosinistra. A partire da Nicola Zingaretti, segretario del Pd, che già pochi giorni fa aveva definito i provvedimenti firmati da Salvini “decreti propaganda” durante un’intervista a Che tempo che fa (Rai 3). “Approvato ora – ha scritto su Facebook il presidente della Regione Lazio pochi minuti dopo l’approvazione in Cdm del Dl in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare – in Consiglio dei Ministri il decreto immigrazione. I decreti propaganda/Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e sicura. Un’Europa più protagonista”.

Le parole di Provenzano

Ha detto la sua anche il ministro per il Sud in quota Pd, Giuseppe Provenzano: Stasera in Italia cade un muro. Ci abbiamo messo un po’, un po’ troppo, ma ora i cosiddetti decreti sicurezza di Salvini non esistono più. Anche le parole tornano al loro posto: migrazioni, protezione, accoglienza, legalità. Avanti ancora, verso un Paese con più diritti e più umanità”, ha scritto su Facebook. Fa riferimento all’attesa di oltre un anno per la modifica dei decreti Salvini, ottenuta dal Pd dopo aver raggiunto un faticoso compresso con il M5s.

Le parole di Bellanova

Esplicitamente in contrasto con il leader della Lega è stata sulla sua pagina Facebook anche la capodelegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova. “Stasera abbiamo messo fine all’inciviltà dei Decreti in-sicurezza di Matteo Salvini ripristinando condizioni di civiltà giuridica e giustizia sociale. Chiudiamo una pagina buia che aveva rigettato nell’ombra e nell’invisibilità migliaia di uomini e donne trasformati da una norma sbagliata e malvagia in clandestini e privati, insieme all’identità, di quegli strumenti  di integrazione e inclusione propri di un paese civile capace di discernere e di costruire percorsi efficienti ed efficaci di legalità e integrazione a tutto vantaggio della sicurezza dei cittadini”.

Abbiamo mantenuto l’impegno preso subito dopo la nascita di questo Governo”, prosegue la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, “e tenuto fede a principi per noi assolutamente fondanti. Reintrodurre la protezione umanitaria, ripristinare il sistema di accoglienza diffusa, rendere più semplici le procedure per accedere alla cittadinanza, riaffermare i principi su cui si fonda il Codice di navigazione. Elementi su cui aveva richiamato la nostra attenzione, con la giusta accortezza e competenza, anche il Presidente Mattarella”.

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