Aggressione gay in centro: choc alla scoperta dei colpevoli

La notte del 18 settembre scorso due fidanzati gay, Mattias Zouta e Marlon Landolf erano stati aggrediti davanti al Municipio in centro.

Aggressione gay in centro: choc alla scoperta dei colpevoli
Aggressione gay in centro: choc alla scoperta dei colpevoli – meteoweek

Non solo uomini ma anche una donna: un gruppo coeso e eterogeneo quello che lo scorso 18 settembre avrebbe aggredito i due ragazzi gay in pieno centro. Il fatto si sarebbe svolto in via VIII Febbraio, nel pieno centro cittadino; gli aggressori sono stati individuati dai Carabinieri della Stazione di Padova – Prato della Valle al termine delle indagini avviate immediatamente dopo la denuncia del fatto. Mattias Zouta, 26 anni, piazzaiolo e Marlon Landolfo, 21 anni, studente universitario erano stati avvicinati da una compagnia di coetanei che stava transitando, a piedi, vicino a loro. Asseritamente, senza alcuna provocazione, questi ultimi li avevano aggrediti con calci e pugni per poi fuggire, costringendoli a ricorrere alle cure mediche dei sanitari per le lesioni subite.

Al termine delle investigazioni, coordinate dal Sost. Procuratore Sergio DINI, sono stati individuati gli autori dell’aggressione: D.M., nata nel 1998, residente a Padova; M.L., nato nel 1966, residente a Montegrotto Terme (PD); C.A., nato in Moldavia nel 1977, residente a Selvazzano Dentro (PD); S.M., nato nel 1999, residente a Padova; B.M., nato nel 1997, residente a Rubano (PD). Tutti sono stati denunciati per lesioni personali aggravate in concorso, avendo gli accertamenti fin ora espletati, ancora in corso, affievolito fortemente la sussistenza dell’ipotesi omofoba quale causa scatenante l’evento.

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Aggressione gay: il contributo della classe politica

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Sull’argomento sono intervenuti diversi politici. Il primo è stato Marrazzo: «Quanto accaduto dimostra quanto siano duri i contesti che da tempo denunciamo con il nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713». «Serve una legge seria contro l’omotransfobia – sottolinea – che prevenga situazioni di questi tipo e che senza dubbi condanni le dichiarazioni che vedono l’omosessualità come una malattia». E ancora: «L’emendamento “Salva Opinioni Omofobe”, voluto da Costa, ex di Forza Italia, e approvato dalla maggioranza, renderebbe queste espressioni lecite. Espressioni e pregiudizi per i quali avvengono queste aggressioni».

Infine: «Questo emendamento va cambiato e vanno resi certi i supporti per i centri di assistenza alle vittime, da noi richiesti e previsti dalla proposta di legge contro l’omotransfobia che possono aiutare le vittime, fondi che ora la commissione bilancio sembra che li voglia ulteriormente limitare». Il 23 settembre in Piazza delle Erbe si è tenuta anche una manifestazione (trasformatasi poi in corteo). Tra striscioni e bandiere arcobaleno ha visto la presenza anche di esponenti della politica. Tra gli intervenuti anche quello dell’onorevole Alessandro Zan, deputato del Pd e uno dei firmatari della legge che punisce i reati di genere. Zan ha usato parole dure per una violenza: «Inaccettabile tanto più in una città aperta come Padova», ha detto al microfono.

 

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