Uccide il fratello minore con un coltellata, il giudice lo scarcera

Uccide il fratello con un coltellata, Marco Della Vecchia scarcerato dal giudice. Finito ai domiciliari per omicidio preterintenzionale: “L’intento era quello di colpire, ma non voleva uccidere”.

antonello e Marco Della Vecchia
Antonello e Marco Della Vecchia, foto via Il Mattino

Da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale: così nell’udienza di convalida dell’arresto, Marco Della Vecchia si vede derubricato dal Gip di Avellino, Paolo Cassano, il reato il reato per il quale è indagato dalla Procura del capoluogo irpino. Scarcerato, Della Vecchia è ora finito agli arresti domiciliari. Accusato della morte del fratello Antonello, a indirizzare la decisione del giudice sarebbe stata proprio l’autopsia effettuata sul corpo del 29enne: quella ferita, che aveva reciso l’arteria femorale di Antonello, sarebbe stata causata da una rissa poi degenerata in maniera inaspettata per l’assassino.

“Voleva ledere ma non uccidere”

Nel corso dell’esame autoptico è stato infine possibile fissare dei punti fermi nella ricostruzione degli avvenimenti che hanno macchiato la notte tra domenica e lunedì. Secondo quanto viene riportato dalle fonti, l’esame dell’anatomopatologo ha offerto dei risultati che inquadrerebbero la ferita mortale riportata da Antonello Della Vecchia sotto una luce diversa.

Per il Gip di Avellino, Marco non avrebbe infatti ucciso intenzionalmente il fratello. “L’intento era quello di colpire, ma non c’è rappresentazione né volontà dell’evento morte. Voleva ledere ma non uccidere“, spiega del resto l’avvocato Manzella, legale dell’imputato. Secondo le ricostruzioni offerte dallo stesso accusato di omicidio, Marco avrebbe iniziato un litigio verbale degenerato in maniera violenza con suo fratello minore. Antonello, in preda all’ira, avrebbe impugnato un coltello con ma a seguito di una caduta accidentale sul pavimento, si sarebbe ferito all’interno della coscia destra ledendosi l’arteria femorale. Di qui si era sviluppata un’emorragia inarrestabile che aveva portato il 29enne alla morte.

Una ricostruzione, questa, smontata in parte dallo stesso esame autoptico, che però ha confermato la “tragica fatalità”, la dinamica di omicidio preterintenzionale e non di omicidio volontario: il medico legale, Elena Picciocchi, ha infatti esaminato il corpo del 29enne e avrebbe segnalato come la dinamica dei fatti combaci con quella del perito di parte, andando perciò nella direzione della non volontarietà del fendente.


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Altro aspetto della drammatica vicenda che va considerato, inoltre, è anche la circostanza nella quale è stato dato l’allarme del ferimento di Antonello – morto all’alba di lunedì, mentre veniva trasportato all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. A chiamare prima il padre, che dormiva al piano superiore della loro abitazione, e poi il 118 sarebbe stato proprio il 31enne, che resosi conto della gravità della ferita avrebbe tenuto tra le braccia il fratello 29enne fino all’arrivo dei medici.


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Sulla base di tutte queste prime (ma parziali) conclusioni, a Marco Della Vecchia è stato perciò concesso di lasciare la casa circondariale, per continuare il suo periodo di reclusione in forma di arresti domiciliari. Questo, si sottolinea, nonostante il sostituto procuratore Maria Teresa Venezia aveva richiesto la detenzione in carcere, poiché dell’opinione che si tratti invece di un caso di omicidio volontario.

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