Covid, l’economia mondiale tracolla ma in Italia c’è un dato sorprendente

Nel 2020 crollo rivisto dal -5,2% al -4,4%, la ripresa resta incerta; per l’Italia c’è un dato che lascia ben sperare.

Covid, l'economia mondiale tracolla ma in Italia c'è un dato sorprendente
Covid, l’economia mondiale tracolla ma in Italia c’è un dato sorprendente – meteoweek

La pandemia sta segnando l’economia mondiale, non c’è modo di fermare la drammatica inflessione che ha colpito le tasche internazionali. Ci sarà da fare i conti con la ripartenza dei contagi e con le restrizioni adottate per fermarla. La ripresa economica si conferma fragile: proprio per questo l’Fmi raccomanda a Governi e Banche centrali di continuare a dare ossigeno a imprese e famiglie, con investimenti pubblici e politiche redistributive. In Italia la situazione è drammatica: i soldi non arrivano ai lavoratori che sono sempre più poveri.

Il Pil globale subirà una contrazione del 4,4% nel 2020, profonda, ma meno grave del -5,2% stimato a giugno. La ripresa resta «incerta e diseguale», potrebbe anche essere soggetta a ricadute. Nel 2021, il rimbalzo atteso è del 5,2%. Nel 2021 il Pil globale aumenterà solo dello 0,6%. Le stime presuppongono che il distanziamento sociale continui nel 2021, per sparire in modo graduale con il calo dei contagi. Buone notizie ma fino a un certo punto: non sono previsti nuovi lockdown (almeno in Italia) ma l’emergenza è ben lontana dallo scomparire.

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Per l’Italia, l’Fmi è prevista una contrazione del 10,6%, che segna un deciso miglioramento rispetto al -12,8% stimato a giugno (il rimbalzo sarà del 5,2% nel 2021) e che le permette di lasciare la maglia nera dell’Eurozona alla Spagna, per la quale resta invece confermato il crollo del 12,8 per cento. Il deficit pubblico italiano è previsto al 13% e il debito a quasi il 162% nel 2020. Molto meglio della situazione inizialmente ipotizzata e che lascia qualche speranza verso il futuro.

La Germania subirà una contrazione del 6% quest’anno, anziché del 7,8%, e la Francia un calo del 9,8%, invece del -12,5 per cento. Per l’Eurozona nel suo complesso, il crollo sarà dell’8,3%, rispetto al -10,2% di giugno, con rimbalzo del 5,2% l’anno prossimo. Anche per gli Stati Uniti c’è stata una correzione: si stima una contrazione del 4,3%, contro il -8% di giugno, seguita da un rimbalzo del 3,1% nel 2021. La Cina sarà l’unica grande economia a salvarsi dalla recessione: nel 2020 il suo Pil crescerà dell’1,9% (rispetto all’1% di giugno), per accelerare all’8,2% l’anno prossimo. Guai in vista invece per l’India. La recessione sarà del 10,3%, più che doppia rispetto al -4,5% stimato a giugno. Nel 2021, il rimbalzo sarà dell’8,8 per cento. «L’incertezza sulle proiezioni è insolitamente ampia», hanno detto fonti interne al Fondo «La ripresa non sarà certa finché la pandemia continuerà a diffondersi», mettendo a rischio milioni di posti di lavoro, oltre a quelli che sono già andati persi. La disoccupazione sarà il grande male del secolo e al momento non c’è nulla (o quasi) che possiamo fare al riguardo.

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