PD e Movimento sempre più uniti: “Virginia Raggi deve fare un passo indietro”, dice Di Maio

Virginia Raggi si è ricandidata a Sindaco di Roma. Ma su di lei, si fa sempre più forte il pressing di chi le chiede di ripensarci per favorire l’accordo tra PD e Movimento 5 stelle.

Si è ormai aperta una nuova fase, o meglio un nuovo spaccato, tra PD e Movimento 5 stelle. L’obiettivo, di quello che si auspica essere un nuovo confronto tra le parti, è
convincere Virginia Raggi a fare un passo indietro rispetto alla scelta di ricandidarsi a Sindaco di Roma. E’ lei, infatti, l’unico ostacolo di un’alleanza tra PD e M5S, alleanza voluta ad ora anche dal Partito Democratico. Per il PD, tuttavia, è impossibile sostenere la corsa di Raggi dopo cinque anni di dura opposizione. Nell’incontro di qualche sera fa su Zoom, Virginia Raggi ha provato a sedare quel malcontento che si è originato da quando ha annunciato la discesa in campo alle elezioni senza aver interpellato la base e i portavoce. Ma avrebbe fallito, dal momento che le idee non cambiano e il pressing per spingere Virginia Raggi ad uscire di scena si fa sempre più forte.

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Intanto, domenica 25 ottobre è atteso un ulteriore incontro, forse in presenza oppure in modalità videoconferenza on line. Ma intanto, ad escludere la Raggi insiste anche Luigi Di Maio. Parlando di candidatura alle amministrative per Roma e Milano, a Mezz’ora in più, ha invitato a non fossilizzarsi sui nomi. Un segno di freno al Raggi bis? Una spinta all’accordo con il PD? Anche se l’ufficio del ministro grillino ha subito precisato che Luigi Di Maio sostiene da sempre Virginia Raggi, la difesa non ha convinto e non ha smentito quelle che sembrano essere le prossime mosse in vista delle elezioni della prossima primavera: far fare un passo indietro a Virginia Raggi, ma anche a Carlo Calenda. Il tutto, per favorire l’alleanza giallorossa anche nella corsa al Campidoglio. Calenda, infatti, si è da sempre connotato per una posizione di forte contrarietà al PD e alla maggioranza nazionale. L’obiettivo dei due partiti, invece, sembra essere quello di candidare un solo esponente. Scendere in campo insieme.

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