Alessandro Di Battista detta legge al Movimento e si prepara a prenderne il controllo

Alessandro Di Battista detta l’agenda del Movimento 5 stelle. Collocazione autonoma del partito; nessuna deroga ai due mandati per parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali; storiche vecchie battaglie dei pentastellati. Sono alcuni dei punti presentati dall’ex parlamentare giallo in vista degli Stati Generali dei Cinque Stelle.

A complicare gli animi all’interno del Movimento 5 stelle ci si mette anche Alessandro Di Battista. L’ex parlamentare giallo ha lanciato una serie di mozioni direttamente dal suo  profilo Facebook e l’ha fatto in maniera schematica, come fossero paragrafi di un libro di scuola elementare. Le questioni, però, non sono affatto così semplici. In primis, bisogna affrontare il mondo post-Coronavirus; poi le “altre battaglie”; e infine rafforzare il partito grillino. Un partito che vive tempi non facili, per via del pressing su Virginia Raggi. La candidatura di quest’ultima a Sindaco di Roma, infatti, potrebbe essere motivo di scontro tra il PD e il Movimento, alleanza a cui invece si guarda sempre con più insistenza da entrambe le parti.

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Ciò che è certo, però, è che il Movimento non vive tempi facili, soprattutto a causa dei numerosi dietrofront del partito pentastellato che, col tempo, pare essersi allontanato sempre di più dai pilastri storici da cui erano nati. Ed è proprio dai pilastri che Alessandro Di Battista consiglia di ripartire: due legislature per i consiglieri regionali, i parlamentari nazionali e gli europarlamentari; massima trasparenza e meritocrazia nella coordinazione per le nomine ministeriali degli esponenti dei 5 Stelle; internazionalizzazione mediante la creazione di un team che si occupi dell’organizzazione. Nell’elenco, vengono poi citate le storiche battaglie del Movimento, proprio quelle da cui si era partiti diversi anni fa: chiusura domenicale dei negozi, stop alle grandi opere inutili, legge sull’acqua pubblica, legge sul conflitto di interessi, no al Mes, salario minimo garantito per tutti.

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Di Battista leader?

E poi arrivano i punti cruciali: alleanze e la piattaforma Rousseau che rappresenta l’anima del Movimento, il suo cuore, sostiene Alessandro Di Battista. “Bisogna continuare a diffondere ed esercitare la democrazia diretta e permettere agli iscritti di esercitare la giusta pressione sui portavoce“, si legge nel post. Ma la parte più complicata, più contorta, arriva dopo: “A prescindere dalla legge elettorale che verrà approvata il Movimento 5 Stelle, nel 2023, si presenterà da solo alle elezioni politiche”. Voglia di autonomia? Ma la vuole solo Di Battista. I pentastellati stanno governando con il PD, adesso, dopo un tavolo con la Lega. Nei vari comuni, si stanno presentando insieme alle altre forze di maggioranza. Di fatto, Alessandro Di Battista sembra essere tornato alla riscossa tanto che alcuni lo annunciano già come nuovo leader del partito. E’ finita l’epoca di Vito Crimi? E’ cambiando reggente che si potrebbero riprendere in mano le sorti del Movimento? Forse…

 

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