L’infettivologo Galli: “Rivedo scene di marzo, tra 15 giorni noi come la Francia”

Amara la riflessione di Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e docente all’università Statale del capoluogo lombardo, intervistato da ‘La Repubblica’. “Noi saremo come la Francia tra soli 15 giorni se la curva di contagio non si arresta”

Massimo Galli (Foto di Miguel Medina, da Getty Images)

Secondo l’infettivologo Massimo Galli – intervistato da Repubblica – l’Italia sta ancora meglio rispetto ad altri Paesi europei stretti nella morsa di Covid-19, ma è inutile ragionare con i dati di ieri”. Secondo l’esperto, sul fronte Covid, “dobbiamo guardare le proiezioni, che purtroppo hanno poche probabilità di fallire. Tra 15 giorni saremo come la Francia, la Spagna, il Regno Unito”.

“La situazione a Milano si sta facendo molto allarmante, al limite della saturazione – riferisce Galli – E ci sono forti criticità anche altrove. Abbiamo assoluto bisogno di far funzionare le indicazioni del decreto del Governo. Diversamente, la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei. Sto cercando di occuparmi di tutti i pazienti che ho qui. Mi pare una tragico déjà vu. Lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi e invece…”.

Le lacune del nostro paese secondo l’infettivologo

Uno degli elementi più preoccupanti secondo l’infettivologo è che “abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio. E quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno, sai che il rimescolamento delle carte di quest’estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate”.

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Ma allora lo spettro del lockdown di Natale è realistico? “All’amico Crisanti è scappata questa idea, è preoccupato come lo sono io. Ma forse qualche segnale importante per dire che stiamo andando a sbattere dobbiamo pure darlo – riconosce Galli – Non so se ci sarà un lockdown di Natale e non me lo auguro, dobbiamo lavorare strenuamente per evitarlo.

Il lockdown è la misura più semplice – riflette lo specialista del Sacco di Milano – perché non hai bisogno di cercare o trovare altre soluzioni, ma anche la più drammatica perché le conseguenze sarebbero inevitabili. Poi se qualcuno si ostina a darci delle Cassandre si assumerà le responsabilità”. Tanti nuovi casi di coronavirus Sars-CoV-2 – si chiede Galli – ma in grande maggioranza asintomatici e meno gravi. Perché allora gli ospedali sono già così in sofferenza?

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