Coronavirus, Sergio Mattarella: “Le istituzioni devono collaborare, subito”

Un invito a collaborare che arriva direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’obiettivo, affrontare insieme la nuova ondata pandemica che mette in allarme, nuovamente, l’Italia.

“In questo momento occorre responsabilità collettiva, comportamenti diffusi nel Paese, perché tutti siamo chiamati a contribuire e a sconfiggere la diffusione del virus evitando situazioni di contatto superflue”. A dirlo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia di consegna al Quirinale delle onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite dal Capo dello Stato a un gruppo di cittadini che si sono particolarmente distinti durante l’emergenza del Coronavirus. Il Presidente della Repubblica ha invitato ciascuna istituzione a capire che non deve preoccuparsi soltanto della propria sfera di competenza; piuttosto, sforzarsi di collaborare. Siamo tutti coinvolti, tutti chiamati a fornire il nostro contributo, dice Mattarella. E l’obiettivo comune è “superare questa situazione difficile ed evitare di ricadere nelle condizioni di marzo e aprile“. Serve quindi una prova di orgoglio e senso della misura, ha proseguito.

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I vari pezzi dello Stato devono unirsi per far prevalere l’interesse generale. Basta dunque con le corse in solitario; occorrono piuttosto impegno, condivisione e il contributo di tutti.  Un invito all’apertura al dialogo, forse indirizzato proprio a Giuseppe Conte. Del resto, non è la prima volta che Mattarella prova ad unire maggioranza e opposizione, Palazzo Chigi e i vari organi minori. Ora, dal Quirinale arriva l’ennesima stringata. La seconda ondata è un “momento difficile che va affrontato con fiducia e senso di responsabilità”. Del resto, la seconda ondata sembra essere il momento delle divisioni: ognuno fa di testa sua, tra poteri, autonomie, compiti e spazi decisionali non si capisce, non del tutto, chi è che guida il gioco. “Se vogliamo contenere la pandemia – prosegue Mattarella – deve essere l’interesse generale a prevalere, altrimenti anche quelli particolari saranno travolti”. Non solo serve dialogo tra maggioranza e opposizione, ma anche tra sindacati e imprese: insomma, ogni ambiente produttivo e professionale deve aprirsi agli altri.

“Si avvicina una nuova fase”

Premiando 57 tra infermieri, cassiere di supermercato, docenti, preti, Mattarella ha ribadito che quella di marzo non è stata solo una brutta parentesi. Ci aspetta di peggio, visto che sembra avvicinarsi una nuova fase di emergenza che dobbiamo affrontare con le “terapie, l’impegno e l’organizzazione, con una sanità efficace e efficiente“. Però, dice, siamo ora più preparati di marzo, il che consente all’Italia di poter guardare avanti con fiducia. Bisogna però evitare di ricadere nelle condizioni di primavera, e per questo bisogna fare attenzione, restare in allerta. “Occorrono responsabilità collettiva e comportamenti diffusi nel Paese, tutti siamo chiamati a contribuire a sconfiggere la pandemia e la diffusione del contagio con la mascherina, il distanziamento sociale e evitando occasioni di contatto superflue”, ha concluso.

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