Becciu e i bonifici alla dama: Papa Francesco ne era a conoscenza

Il monsignor Becciu avrebbe fatto partire i bonifici per salvare la suora rapita dai jihadisti. Il Santo Padre era al corrente dell’operazione e ha fatto il possibile per mantenerla top secret.

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Il monsignor Angelo Becciu – meteoweek.com

Entra sempre più nel vivo la vicenda relativa ai bonifici inviati dal monsignor Angelo Becciu. La novità riguarda in prima persona Papa Francesco, in quanto soggetto informato dei fatti in questione. Il Santo Padre, infatti, era a conoscenza della lunga serie di operazioni finanziare portate avanti dall’alto prelato all’indirizzo di Cecilia Marogna. La “dama” avrebbe ricevuto questo denaro dalla Segreteria di Stato, con l’intento di far liberare la suora colombiana, rapita dagli integralisti islamici circa tre anni fa.

Come detto, dunque, Papa Francesco era al corrente dei bonifici disposti da Becciu all’indirizzo della sua dama. Ma c’è di più: il Pontefice aveva dato una precisa disposizione, ovvero che tutto ciò rimanesse classificato come ‘top secret’. Ovvero ciò che non è avvenuto, visto che i bonifici disposti dal monsignor Becciu sono diventati di dominio pubblico. Il ruolo del papa in questo caso potrebbe essere legato alla necessaria precauzione, per non mettere a rischio la vita dei missionari che operano nelle zone ad alto rischio.

Dunque ci sarebbe una svolta relativa all’utilizzo del denaro che il monsignore ha inviato alla Marogna. Non più il legame con le accuse di pedofilia, poi rivolte dagli inquirenti al cardinale Pell, ma un utilizzo più valido. Anche perchè sono tanti i missionari che svolgono la loro opera, soprattutto in Africa e in Medio Oriente. Territori in cui la loro vita è sempre in costante pericolo. I dettagli, in particolare sul ruolo giocato da Papa Francesco, sono presenti nella richiesta di convalida dell’arresto a fini estradizionali di Cecilia Marogna. Ora la richiesta è tra le mani del ministro della giustizia Bonafede.

Cecilia Marogna, la dama che sta inguaiando il monsignor Becciu – meteoweek.com

Il documento è stato diffuso dai colleghi dell’Adnkronos, i quali hanno svelato anche i motivi per cui la dama dovrà restare in carcere. In seguito, però, verrà estradata. Il documento, inoltre, ricostruisce ogni singolo passaggio della vicenda che sta spaventando e non poco il Vaticano. Una situazione che va ad aggravare la posizione della Chiesa, già coinvolta dallo scandalo dell’acquisizione del palazzo di Sloane Avenue a Londra. Un’altra situazione ancora in divenire, visto che settimana dopo settimana emergono elementi sempre nuovi dalle indagini.

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Cecilia Marogna è al momento accusata dei reati di peculato e di appropriazione indebita. Gli inquirenti vaticani contestano alla manager sarda di essersi appropriata di ben 575mila euro, più o meno la cifra ricevuta dal monsignor Becciu. Questi soldi, stando a quanto si legge nell’incartamento ai suoi danni, “le erano stati affidati in ragione delle sue funzioni utilizzandoli per acquisti voluttuari incompatibili con le finalità impresse dalla Segreteria di Stato all’atto dell’affidamento stesso“. Inoltre la Marogna avrebbe agito “con più atti esecutivi della medesima risoluzione” e “in concorso con persone allo stato ignote“.

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La Logics Doo, società di cui la Marogna è amministratrice, avrebbe dovuto svolgere attività di assistenza sociale non residenziale. Tuttavia, dall’analisi del conto bancario emerge che le spese sostenute “non avevano alcuna attinenza con le dette finalità assistenziali e umanitarie”. Qui, infatti, risultano almeno 120 movimenti collegabili ad acquisti effettuati presso negozi di brand di qualità. Tra questi risultano Prada, Tod’S, Hogan, Missoni, La Rinascente, Montblanc e Louis Vuitton. Ma anche pasti in ristoranti stellati e soggiorni in hotel di lusso.

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