Coronavirus, coprifuoco anche in Piemonte: “Regole più rigide”

Coprifuoco anche in Piemonte, Cirio: “l’aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole più rigide”.

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Il Presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, si è adeguato a Lombardia, Lazio e Campania applicando il coprifuoco. Il Piemonte chiude nel fine settimana i centri commerciali. Il presidente della Regione ha spiegato che saranno chiusi i centri commerciali non alimentari su tutto il territorio regionale: “Teniamo aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità”. La misura ricalca quanto prevedrà anche l’ordinanza del governatore Attilio Fontana in Lombardia, dove oltre al coprifuoco dalle 23 alle 5 sarà prevista anche la chiusura dei centri commerciali nel weekend. In Piemonte invece è prevista un ulteriore provvedimento all’interno della nuova ordinanza: metà delle lezioni per gli alunni delle scuole superiori si svolgeranno a distanza a partire da lunedì 26 ottobre.“Sono misure dolorose, ma condivise – spiega il presidente Cirio –, perche’ l’aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole piu’ rigide. Servono misure di contenimento modulate sull’evolversi dell’epidemia”. “Il sistema sanitario regionale piemontese e tutto il personale stanno facendo il massimo. ll potenziamento dei posti letto, delle terapie intensive e dei laboratori ci permette di combattere questa battaglia con maggior forza, ma ma servono comunque misure di contenimento modulate sull’evolversi dell’epidemia”, aggiunge il governatore Cirio.

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La didattica a distanza, ha spiegato Cirio, sarà “per quei ragazzi che si può prevedere siano a casa da soli, per i quali la didattica a distanza è qualcosa che possono seguire senza essere danneggiati nel loro percorso. La scuola in presenza va garantita, le scuole in Piemonte sono aperte dall’infanzia, a elementari, medie e primo anno delle superiori. Per gli ultimi anni abbiamo preso una decisione perché non possiamo far finta di non vedere quello che succede. Il trasporto pubblico per la scuola ammassa i ragazzi. A scuola sono in sicurezza, ma quando escono o arrivano no. Bisognava intervenire. Da lunedì per gli ultimi quattro anni delle superiori si farà metà didattica in presenza e metà a distanza, alternata, alleggerendo il trasporto pubblico potenzialmente di 70mila unità al giorno”. Queste misure basteranno a evitare un lockdown completo “se saremo bravi, se ce lo saremo meritato anche con il nostro comportamento personale”. I casi di persone finora risultate positive in Piemonte sono 51.700 (+2032 rispetto a ieri) di cui 1036 (51%) sono asintomatici. Dei 2032 casi: 628 screening, 817 contatti di caso, 587 con indagine in corso. Ambito: 293 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 273 scolastico, 1466 popolazione generale. I casi importati sono 6. La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5435 Alessandria, 2671 Asti, 1655 Biella, 6037 Cuneo, 4616 Novara, 26.869 Torino, 2060 Vercelli, 1528 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 386 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. Il resto non ha un’attribuzione precisa.

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