Vaccino Covid, Russia: “Chiediamo l’approvazione all’Oms”

Il vaccino russo potrebbe rappresentare la svolta nella pandemia di coronavirus. O almeno così sostiene il Paese. Data la situazione preoccupante, la Russia ha chiesto all’Oms un’approvazione di emergenza per il vaccino “Sputnik V” prodotto dal Gamaleya Research Institute di Mosca, attualmente nel pieno della fase 3 e vicino al rilascio. 

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Il vaccino è stato approvato dal Ministero della Salute russo, anche se non è finita la sperimentazione. Nonostante le critiche sull’efficace e sulla testabilità del vaccino, lo stesso Putin aveva annunciato mesi fa l’efficacia certa. Ora è stata avviata ufficialmente la richiesta di approvazione da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità che sottoporrà il vaccino a degli appositi studi per capire se potrebbe ricevere l’ok definitivo. Ad oggi pare che gli effetti collaterali del vaccino siano molto pochi e di lieve natura e non sarebbero quelli emersi nella fase 1 e 2 che potrebbero impedire l’approvazione da parte dell’ Oms. Ci sarebbero altre cause alla base della “non partenza” ma ancora non sono state del tutto esplicitate


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Secondo quanto pubblicato sul vaccino all’interno della rivista Lancet, il siero ha provocato nelle persone a cui è stato somministrato una robusta risposta anticorpale. Il dato potrebbe essere preoccupante soprattutto per le fasce di popolazione più a rischio. Nello specifico gli effetti collaterali riscontrati sono stati dolore al sito dell’iniezione, aumento della temperatura corporea, mal di testa, astenia e dolori forti. Altri sintomi invece sono stati riscontrati su una bassa percentuale di volontari ma in modo più lieve e transitorio.


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Il Ministero della Salute russo Mikhail Murashko ha recentemente affermato che oltre 300 dei 40.000 volontari che saranno coinvolti nello studio di Fase 3 sono già stati sottoposti alla vaccinazione. Tra questi solo il 14% ha lamentato dolori muscolari transitori che tendono a sparire dopo 24 ore. Molti altri “non hanno lamentato alcun fastidio”. Adesso l’ultima parola spetta all’Oms che farà il possibile per salvaguardare la salute comune e capire se il tipo di cura potrebbe essere approvato.

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