Minacciò Salvini sui social, antagonista gli regala libro e si scusa

Minacciò Salvini sui social, antagonista gli regala libro e si scusa. Così Valerio Ferrandi di fronte al giudice

Matteo Salvini

Lo scorso 25 aprile 2016, il leader della Lega Matteo Salvini aveva pubblicato un post su Facebook con la seguente frase:”Renzi, Boldrini e Mattarella in piazza per il 25 aprile. Ipocriti. Sfruttando il sacrificio di chi diede la vita per cacciare dall’Italia l’occupante straniero nel nome della Libertà, oggi sono complici e finanziatori di una nuova e violenta occupazione straniera, servi di una Unione Europea che ci sta rubando lavoro, diritti, sicurezza e speranza nel futuro“.

Tra i numerosi commenti sotto al post c’era anche quello di Valerio Ferrandi. A tal proposito, Salvini ha detto al giudice Fazio durante l’udienza in cui Ferrandi è accusato di diffamazione e minacce contro l’ex ministro dell’Interno:”Questo commento mi è stato segnalato dai ragazzi del team. Non era un commento solo offensivo nei miei confronti come ce ne sono tanti, mi diceva che dovevo ‘spararmi in bocca’ e che sarei stato ‘appeso a un lampione’, che non mi sembra possa essere un ragionamento riconducibile a qualsiasi forma di discorso politico e democratico“.

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Ferrandi si scusa con Salvini: “Mio errore nei toni”

Minacciò Salvini sui social, antagonista gli regala libro e si scusa

Non transigo quando vengo minacciato in questa maniera come padre di famiglia” ha proseguito Salvini. “Se uno chiede scusa e riconosce l’errore e dà qualcosa in beneficenza va bene, ma se dice che è un discorso politico lascio la parola al Tribunale. Se uno mi dà dello stronzo posso andare oltre, ma non sulle minacce“.

Ferrandi, l’autore del post contro Salvini, ha detto al giudice di Milano:”C’è stato un mio errore nei toni, li ho usati male e mi scuso in questo senso“.  Fuori dall’aula il giovane antagonista, assistito dai legali Eugenio Losco e Mauro Straini, ha regalato all’ex ministro dell’Interno  il libro di Antonio Scurati su Mussolini e dichiarando che potrà esserci la “volontà comune di chiudere questo processo” conciliandosi.

Ha anche affermato di essere pronto a fare una donazione “alle brigate volontarie per l’emergenza“. L’ex ministro  gli ha consigliato di farla all’ospedale Buzzi di Milano e il giovane ha ribattuto: “Si può valutare, non c’è problema“.

Il giovane ha inoltre sostenuto che “Salvini non è di sicuro il nuovoDuce del fascismo che avanza”. Nel libro regalato a Salvini, ha detto di aver apposto una dedica:”Gli ho scritto che se fossimo stati in un’altra epoca storica ci saremmo sfidati a duello, oggi ci sfideremmo in tv“.

Ha inoltre precisato in aula che con quel commento non intendeva “insultarlo ma criticarlo aspramente, mi scuso se sono stato infelice nell’esprimermi, mai vorrei fare qualcosa di male a Salvini, in comune con lui ho solo la passione per la politica, ma ho
sbagliato tono e forma“. Intanto il giudice ha esortato le parti a cercare un “componimento” della vicenda per concludere il processo. Processo  rinviato all’11 dicembre.

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