La puntata di Domenica In è stata ricca di emozioni per Giorgio Panariello che ha deciso di raccontarsi in toto a Mara Venier, tra la conoscenza della mamma che l’aveva abbandonato e la morte del fratello che ancora oggi gli arreca davvero tanto dolore. 
Alcuni dei momenti più brutti della sua vita, Giorgio Panariello ha deciso di raccontarli nel nuovo libro dedicato al fratello Franco e che prende appunto il nome di Sono mio fratello.
L’uomo è morto nel 2011 a causa di un’overdose e la stessa Mara Venier che ha già avuto modo di leggere l’opera a Giorgio Panariello ha dichiarato: “L’ho letto con il nodo in gola, ogni pagina è un colpo al cuore perché il pubblico non può immaginare che tu sia un sopravvissuto”. 
“È morto di ipotermia”
Il racconto rilasciato da Giorgio Panariello ha lasciato il pubblico in studio e a casa senza parole, soprattutto nel momento in cui ha manifestato il suo dolore ancora molto vivo per l’addio al fratello Franco ucciso dalla dipendenza di un gran mostro come lo sono appunto le droghe.
Non caso l’attore, con la voce spezzata dall’emozione a Mara Venier ha dichiarato:
“Mio fratello non è morto per overdose, si è sentito male durante una cena e i suoi amici lo hanno lasciato sul lungomare di Viareggio come un vecchio materasso. È morto di ipotermia. Era bravissimo… Mio fratello giocava in modo meraviglioso. Se avesse avuto la possibilità di giocare in una squadra sarebbe diventato un grande calciatore”. 
Giorgio Panariello: la dipendenza dalle droghe
La lunga intervista che Giorgio Panariello ha rilasciato a Domenica In è stata anche l’occasione per fare ammenda di un momento molto difficile della sua vita, durante il quale anche lui ha dovuto lottare contro la dipendenza dalle droghe, anche se nel suo caso il destino ha fatto in modo che avesse una seconda opportunità.
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Giorgio Panariello, ricordando appunto quello che fosse successo al fratello, ha concluso il suo racconto a Mara Venier dicendo:
“Nel corso della mia vita ho avuto la sua stessa disperazione ed anch’io ho rischiato di cadere nella trappola degli stupefacenti. Mi son fermato in tempo”.
