Coronavirus, Giuseppe Conte insiste su misure regionali differenziate

Mentre la curva dei Contagi da Coronavirus sembra rallentare, Giuseppe Conte non avrebbe intenzione di cedere ad un lockdown generalizzato. Il Premier insiste sul mantenimento di misure differenziate su scala regionale. 

Non vuole sentir parlare di lockdown, Giuseppe Conte. Il Presidente del Consiglio ha ribadito nuovamente la sua volontà di evitare ad ogni costo la chiusura del Paese. “Non possiamo permettercelo”, dice. E in effetti già adesso – per effetto delle misure restrittive varate con i singoli Dpcm delle scorse settimane – moltissime categorie di lavoratori sono già in sofferenza. Tuttavia, di fatto l’Italia cammina su un filo. Limitazioni e vincoli, ma meno gravi di quelli che avremmo avuto in caso di una chiusura nazionale e totale. Pur con tutte le circostanze del caso, infatti, alcuni esercizi sono aperti mantenendo un minimo di semi-normalità.

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Cosa accadrà, quindi, nelle prossime settimane? Si procederà per gradi e per zone. L’Italia divisa in 3 colori – giallo, arancione e rosso – potrebbe essere sottoposta a facili modifiche in base all’andamento del virus che potrebbe aggravare alcune zone in cui la circolazione è minore. Il lockdown nazionale, tuttavia, continua a non essere tra le opzioni a Palazzo Chigi. Durante il vertice di ieri tenutosi tra il Presidente del Consiglio e i capi delegazione dei partiti di maggioranza, infatti, non è stato affrontato l’argomento di una nuova stretta su misure nazionali.

Erano anche presenti anche il Presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Da parte degli esperti continua ad arrivare forte il segnale di necessità di un lockdown e di misure urgenti, prima che la situazione diventi ancor più grave di quella che è. Chiaro invece che entro questo venerdì ci saranno nuove restrizioni in altre Regioni, ma l’Italia sarà ancora divisa in fasce in base all’indice di contagio.

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