Cade da 8 metri di altezza: a 23 anni muore dopo giorni di agonia

Tragedia sul lavoro: un operaio 23enne è caduto da 8 metri di altezza e dopo 2 giorni di agonia si è spento.

Cade da 8 metri di altezza: a 23 anni muore dopo giorni di agonia – meteoweek

Una storia molto triste che racconta di una nuova morte bianca: un operaio 23enne albanese, Sajmir Thartori, residente a Zevio (Verona) è morto all’ospedale di Rovigo in seguito alle lesioni riportate in un incidente. Era caduto da un’altezza di 8 metri proprio giovedì. Stava lavorando all’installazione di un essiccatoio in un’azienda agricola di Sant’Apollinare, frazione di Rovigo. Sul luogo sono intervenuti soccorsi e forze dell’ordine. Il ragazzo si è spento oggi in ospedale. Delle indagini si occupa il servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) dell’azienda sanitaria polesana Ulss5, in coordinamento con la procura di Rovigo. Nel 2020, nonostante l’emergenza sanitaria che impediva di recarsi sul posto del lavoro, sono cresciuti moltissimo il numero di morti bianche. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi otto mesi di quest’anno sono state 823. Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia già un aumento di 138 casi rispetto ai 685 registrati nello stesso periodo del 2019 (+20,1%). L’incremento è influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 31 agosto 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo. I dati sono stati riportati nell’open data Inail su “Infortuni e malattie professionali”.

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Sul luogo dell’incidente sono intervenute le forze dell’ordine – meteoweek

I numeri, comunque, non sono omogenei su tutto il territorio. Il Nord-Ovest si contraddistingue per un incremento di 124 casi mortali (da 174 a 298), complice soprattutto l’aumento registrato in Lombardia, con 88 casi in più. Il Nord-Est registra un aumento di due decessi (da 159 a 161), il Centro di sei (da 141 a 147) e il Sud di 14 (da 151 a 165).
L’incremento rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2020 e del 2019 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 627 a 740 (+113 decessi), mentre quella femminile ha fatto registrare 25 casi in più, da 58 a 83. Dall’analisi per fasce d’età salta fuori anche un altro dato: i morti aumentano soprattutto tra gli over 55 – non a caso le categorie più a rischio per il coronavirus – mentre in tutte le altre c’è stata una diminuzione. A pagare il prezzo più alto sono i medici: durante il lockdown l’aumento è stato consistente, per certi versi incontrollabile. Per quanto riguarda la situazione nei diversi settori economici, il numero degli infortuni sul lavoro è diminuito del 15,1% nella gestione Industria e servizi, del 21,9% in Agricoltura e del 62,8% nel conto Stato. Tra gennaio e luglio la diminuzione degli infortuni ha interessato soprattutto i lavoratori italiani (-24,6%), mentre tra quelli comunitari il calo è stato del 15,8% e tra quelli extracomunitari del -20,0%.

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