Anticipo del Tfr per gli statali in pensione: come fare domanda

Si è risolto dopo due anni il problema a livello burocratico per lo sblocco dell’anticipo del Tfr. I dipendenti pubblici andati in pensione potranno richiederlo, fino a un massimo di 45mila euro.

anticipo-tfr-lavoratori-statali-meteoweek
Sarà finalmente possibile richiedere l’anticipo del Trattamento di fine rapporto – meteoweek.com

Due anni dopo, i lavoratori statali possono finalmente ottenere ciò che gli spetta. E così, attraverso una circolare diffusa in queste ore dall’Inps, è stata resa nota la concessione dell’anticipo del Tfr. Una concessione che è stata attesa per lungo tempo ma che finalmente diventa concreta. Così i dipendenti che hanno già cessato la propria attività lavorativa potranno ottenere parte della propria liquidazione, fino a un massimo di 45mila euro. Le domande per riuscire a quantificare il trattamento di fine rapporto potranno essere presentate sul portale Inps o tramite i patronati.

Dalla giornata odierna – 18 novembre 2020 – sarà possibile presentare le prime richieste. Dopodichè si dovrà attendere l’emanazione della circolare che stabilisce i meccanismi di funzionamento del Fondo di Garanzia, che prevede un’emissione di 75 milioni di euro. In questo modo le banche otterranno l’indennizzo per poi versare il denaro ai dipendenti statali in pensione. L’ultimo passaggio sarà, ovviamente, la ricezione dell’anticipo sul Tfr da parte degli stessi ex dipendenti ora in pensione. Ma la questione non sembra essere risolta in maniera definitiva.

Ricordiamo che lo Stato e gli altri enti pubblici versano il Tfr ai propri dipendenti in pensione con due anni di ritardo. Questo stesso ritardo può arrivare fino a sette anni nel caso di un dipendente che accede alla pensione attraverso Quota 100. Stiamo parlando di uno degli effetti della politica di austerity messa in atto dal Governo in questi anni. Al momento non è riuscita a intervenire nemmeno la Corte Costituzionale con una serie di ricorsi andati a vuoto. Ma alla fine, i dipendenti andati in pensione riusciranno a ottenere l’anticipo sulla liquidazione.

Scopriamo cosa cambierà nella gestione del Tfr – meteoweek.com

Anticipo Tfr: come fare domanda

Il cittadino che risponde ai requisiti per la richiesta dell’anticipo del Tfr dovrà seguire alcuni passaggi molto dettagliati. In primis dovrà essere effettuato l’accesso al portale Inps attraverso il proprio Pin, lo Spid di livello 2, la carta di identità elettronica e la Carta Nazionale dei Servizi. Poi si dovrà digitare “Quantificazione” nell’apposito campo di ricerca. In seguito, sia nel caso del Tfr che del Tfs, bisognerà scegliere uno dei servizi dedicati, rispettivamente per l’appunto “Quantificazione TFS” oppure “Quantificazione TFR”.

Leggi anche -> Pensioni, buone notizie per i part time. Ma niente rivalutazione degli assegni

Leggi anche -> Pensioni: ecco cosa cambierà nel pacchetto previdenza

Attraverso questa domanda di quantificazione, il lavoratore in pensione potrà selezionare la richiesta di “anticipo finanziario D.L. n.4/2019” o di “cessione ordinaria” di cui al d.P.R. n.180/1950. In ogni caso, la selezione di una delle due opzioni esclude di fatto l’altra. Dopodichè, per quanto riguarda l’anticipo del Tfs o del Tfr bisognerà tenere in grande considerazione una serie di passaggi. Il primo riguarda la banca prescelta per l’operazione di finanziamento, che dovrà essere selezionata dall’elenco degli istituti presenti nel sistema informativo di Inps.

Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek

Non appena si presenta la domanda di anticipo bisognerà dichiarare di avere avuto accesso o di avere accesso a pensione con i requisiti di quota 100 o ai sensi dell’art. 24 del D.L. n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla legge n.214/2011(cd. Monti – Fornero). Inoltre la certificazione prodotta dalla competente Struttura territoriale Inps sarà disponibile nell’area riservata dell’utente. Il richiedente potrà visualizzare anche il prospetto in cui è stata predisposta la relativa certificazione. Infine, la Struttura territoriale INPS competente alla produzione della certificazione non potrà procedere alla lavorazione di una successiva domanda di quantificazione, finchè non verrà elaborata e definita la precedente.

Impostazioni privacy