Screening di massa in Alto Adige: l’ombra del lockdown

Sono iniziati gli screening di massa in Alto Adige: obbiettivo 350.000 tamponi rapidi in 3 giorni per allontanare l’ombra del lockdown.

Screening di massa in Alto Adige: l’ombra del lockdown – meteoweek

Al via in Alto Adige degli screening di massa per la battaglia contro il Covid-19. Alle ore 8 è iniziata la maratona di test. L’obiettivo è quello di sottoporre il 70% della popolazione, ovvero 350.000 persone, all’esame del tampone rapido. Lo screening andrà avanti per tre giorni, fino a domenica, dalle 8 alle 18. Verranno effettuati esami in tutti i Comuni dell’Alto Adige in quasi 200 presidi. In molti casi si tratta delle palestre dei seggi elettorali. Gli asintomatici dovranno stare in quarantena per dieci giorni. Lo scopo è quello di allontanare l’ombra del lockdown. Martedì riapriranno gli asili e le scuole elementari. Oltre 900 operatori sanitari sono stati impegnati in 184 presidi con un costo di 3,5 milioni di euro. L’assessore alla Sanità, Thomas Widmann ha detto: “Lo screening di massa probabilmente è l’ultima chance per riprendere il controllo dell’andamento epidemiologico in Alto Adige localizzare gli asintomatici e avere un quadro della reale situazione“. L’assessore ha citato l’esempio della Slovacchia: “In caso di un’ampia partecipazione, questa permetterà di ridurre il lockdown a poche settimane“. “Si tratta di un gesto di responsabilità“. Attualmente 10.570 altoatesini sono in quarantena, ovvero il 2% della popolazione, nonostante tutta la Provincia sia zona rossa dall‘8 novembre e alcuni Comuni anche da prima.

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Non tutti, però, sarebbero d’accordo con il metodo nordico. Secondo il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti: “È potenzialmente uno spreco di soldi perché questo tipo di tampone ha di fatto un problema di sensibilità. Perde cioè circa il 30 per cento dei positivi“. Crisanti spiega che a suo avviso “gli screening di massa, perché siano efficaci nel contrasto alla diffusione del covid, vanno ripetuti una volta a settimana per almeno due o tre volte“. Il metodo altoatesino potrebbe essere del tutto fallimentare.

In Slovacchia, però, il test ha già dato un esito. Lo screening si è svolto tra il 31 ottobre e il primo novembre. Sono stati trovati 38.359 positivi che hanno dovuto scegliere la via dell’isolamento per 10 giorni. Se il 30 ottobre i casi accertati nel Paese erano 2573, il 18 novembre i contagi giornalieri sono stati 1665. Il numero è di molto sceso ma è ancora troppo presto per capire se sia una strada percorribile: la curva troppo è troppo altalenante.

In questo momento in cui l’economia è così fragile è importante investire su progetti concreti e lo screening di massa potrebbe rivelarsi assolutamente fallimentare, soprattutto in considerazione del fatto che diverse ricerche hanno dimostrato la non affidabilità dei tamponi rapidi. Secondo i dati il test darebbe un risultato non corretto una volta su sei. Intanto in Alto Adige comunque lo screening prosegue e a questo punto non si può far altro che attendere i risultati.

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