Coronavirus tra restrizioni e nostalgia: qual è il Natale che ci aspetta?

Il 3 dicembre scadrà l’ultimo Decreto del presidente del Consiglio e saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus valide anche per il periodo delle feste. Che Natale ci aspetta?

Era già successo con le vacanze Pasquali. In piena pandemia, la prima ondata aveva bloccato lo scarto delle Uova di Pasqua, o almeno quelli in compagnia. Una Pasqua in solitudine, trascorsa nel panico, nella frustrazione, nell’ansia. Un lieve attimo di respiro era tornato con le festività estive, ma ora l’incubo è tornato e a rischio c’è una delle festività più apprezzate dagli Italiani: il Natale. Manca poco meno di un mese all’inizio delle feste, ma lo spirito natalizio non sembra essere percepito da nessuno. Non c’è voglia di festeggiare, probabilmente non ce ne sarà neanche la possibilità. Nonostante gli alberi nelle case, le palline colorate e i presepi, la felicità e la gioia di un momento sereno lascia spazio ad altre sensazioni che da mesi ci invadono: ansia, malessere, tristezza.

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Cosa accadrà, quindi, a Natale? Palazzo Chigi starebbe già lavorando all’emanazione di un nuovo Decreto. Le ipotesi, al momento, sono quelle di una zona gialla su tutto l’intero territorio nazionale. Non ci saranno deroghe per feste e ritrovi in piazza; niente concerti, brindisi in comitiva, uscite in folla. Niente veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci. Nessuna chiusura totale, però, dal momento che sarebbe la morte definitiva per migliaia di attività commerciali che, nel periodo natalizio, incassano più del 30% del fatturato annuo. Sembra che i negozi potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia, così come sarà probabilmente permessa l’apertura dei centri commerciali nei fine settimana. Apriranno anche ristoranti e pub, ma si consiglia di cenare in pochi. Possibile deroghe allo spostamento tra regioni, mentre il coprifuoco potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte. 

Insomma, sarà un Natale diverso dal solito; dobbiamo abituarci, cambiare e modificare le nostre abitudini, anche quelle più gioiose e che ci preoccupano di meno. Ma è davvero tutto così semplice? Quanto è alto il prezzo che stiamo pagando? Forse troppo. O forse potremmo riscoprire la gioia delle piccole cose: una piccola tavola, con le nostre poche persone intorno. Al sicuro dal mondo che, oggi come non mai, fa più paura del solito.

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