Locatelli: “Presto i primi vaccini in Italia. Il Covid in estate sarà un ricordo”

Il presidente del Consiglio superiore di sanità fa capire che non bisogna abbassare la guardia. A fine gennaio partirà la campagna di vaccinazione. E sugli errori del passato, ammette che l’estate scorsa è stata gestita male.

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Franco Locatelli fa il punto della situazione – meteoweek.com

Franco Locatelli prova a essere ottimista, ma al tempo stesso invita gli italiani a non abbassare la guardia. Forse per l’ultima volta, in modo da non ricadere negli errori commessi durante la scorsa estate. Il presidente del Consiglio superiore di sanità ha fatto il punto della situazione nel corso di un’intervista rilasciata per Il Fatto Quotidiano. Naturalmente c’è un senso di positività dopo che la settimana appena trascorsa ha mostrato un costante calo della curva del contagio, ma non ci si può rilassare, anzi bisogna continuare su questa strada.

E poi c’è la grande attesa per l’arrivo dei primi vaccini contro il Covid-19. In tal senso Locatelli ha fatto capire che l’inizio del nuovo anno sarà cruciale per l’Italia, visto che tra poche settimane dovrebbero arrivare le prime centinaia di migliaia di dosi da distribuire. “C’è grande attesa per i vaccini – ha detto – , di cui uno sembrerebbe addirittura conferire immunità sterilizzante: cioè impedire il contagio. Per fine gennaio in Italia, incrociando le dita rispetto alle approvazioni di Fda ed Ema. Poi inizieremo la campagna d’immunizzazione con il vaccino di Pfizer“.

Sia Pfizer sia Moderna tra domani e martedì dovrebbero entrare in valutazione da parte di Ema, che si esprimerà entro Natale“. Ma la domanda che tutti si pongono è: l’Italia è pronta per il piano vaccinale? Locatelli replica a chi dice che il nostro Paese non lo è: “Già da tempo ci stiamo occupando di distribuzione e pianificazione, tenendo conto delle peculiarità dei vari vaccini in preparazione soprattutto rispetto alla catena del freddo, perché quello della Pfizer che sarà il primo ad arrivare necessita di una conservazione a -70 gradi“.

Locatelli ottimista in vista del 2021 – meteoweek.com

Locatelli spiega il piano vaccinale

Ci si chiede anche come verrà distribuito il vaccino anti-Covid nel nostro Paese. In tal senso il presidente del Consiglio superiore di sanità fa sapere che “il ministro Speranza riferirà su questo tema il 2 dicembre in Parlamento. Ci saranno diversi punti vaccinali“. Naturalmente, considerando la sua conservazione abbondantemente sotto zero, per il vaccino Pfizer “non si può pensare di coinvolgere le farmacie“. Come ribadisce Locatelli, infatti, “servono crio-contenitori che potranno essere disponibili solo in alcuni punti ospedalieri concertati con le Regioni“.

Ma quali saranno le categorie che usufruiranno per prime del vaccino? Lo spiega il professore: “Gli operatori sanitari e sotto-sanitari, per proteggere loro stessi e i pazienti: 800 mila persone. Poi gli anziani delle Rsa e gli over 80: quattro milioni e mezzo di persone, di cui circa 300 mila nei presidi residenziali“. Inoltre Franco Locatelli fa capire che, nella maggior parte dei casi, non basterà la prima somministrazione: “Serviranno due dosi a distanza di un mese: servirà anche un sistema informatico efficiente per tracciare i vaccinati e allertarli per la seconda dose“.

Covid, addio in estate

E poi c’è l’analisi della situazione attuale dell’emergenza Covid. Sembra quasi anacronistico parlare di emergenza, considerando che i numeri stanno pian piano migliorando. In primis per quanto riguarda gli ospedali: “La pressione c’è ancora ed è importante – svela Locatelli – , però stiamo scendendo. Si vede la luce, ma deve essere una luce che illumina le intelligenze e le coscienze per evitare di ricascarci“. In ogni caso il presidente del Css invita tutti a non rilassarsi: “Se passasse il messaggio che si possa tornare alla normalità o quasi vorrebbe dire che abbiamo sbagliato anche comunicativamente“.

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I numeri sono confortanti, ma guai a dimenticare cosa è successo la scorsa primavera e poi un mese e mezzo fa“, ribadisce Locatelli. Il quale prova anche a spingersi a una previsione sul periodo in cui il Covid-19 potrebbe essere solo un lontano ricordo: “Voglio sperare fine estate-autunno 2021 con un numero tale di vaccinati che ce lo consenta. Poi bisognerà capire quanto dura l’immunità e quanto dura in base alle varie fasce d’età, perché non è escludibile una risposta meno buona e una memoria immunologica meno persistente nei più anziani“.

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Locatelli è entrato anche sull’argomento delle feste di Natale. E ha fatto capire che non si può pensare a un finale di 2020 ‘normale’: “Per la prima e spero unica volta dovremo dimenticarci di feste in piazza, veglioni, cenoni con parenti e amici. Altrimenti tra tre, quattro settimane pagheremo un altro prezzo altissimo perdendo quanto guadagnato“. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, infine, fa mea culpa su un paio di passaggi: “Noi tutti abbiamo pensato a inizio luglio: con 300 contagi al giorno il problema è alle spalle. E bisogna rafforzare la medicina territoriale: in una regione popolosa e con tanti anziani come la Lombardia, ad esempio, serve un potenziamento serio“.

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