Tutti i misteri sulla morte di Marodona. L’amico: “Diego sapeva che sarebbe morto”

A dieci giorni dalla morte di Diego Armando Maradona, emergono ancora dubbi, anziché attenuarsi. “Diego è morto sapendo quello che gli stava capitando”: è quanto dichiarato dall’amico di Diego.

Tutti i misteri sulla morte di Marodona

Sempre di più i dubbi sulla morte di Diego Armando Maradona: nonostante sono ancora aperte le indagini per omicidio colposo e abbandono di persona, l’aggravante del dolo non è ancora stata scartata. In attesa che si completi il quadro decisivo dell’autopsia, aumentano anche le divisioni tra i famigliari di Diego deceduto ormai da 10 giorni. Maradona è morto per un attacco cardiaco che l’ha colpito nel sonno. Il suo cuore è stato definito ipertrofico, sorprendendo moltissime persone. Si trovava a Tigre, a nord nell’area della grande Buenos Aires, in una stanza poco più che modesta, con un wc chimico.

Nemmeno le dichiarazioni dell’infermiera e delle tre figlie di Diego: Dalma, Giannina e Jana, che puntano a scaricare ogni responsabilità al medico personale hanno convito. Leopoldo Luque, il chirurgo che lo aveva operato e che aveva dato il via libera alla convalescenza al di fuori della clinica, non è l’unico medico ora indagato dalla procura di San Isidro. Ma nel mirino degli investigatori c’è anche la psichiatra Agustina Cosachov con la sua terapia farmacologica che comprendeva anche medicinali per attenuare l’effetto degli oppiacei, in questo senso, molto rilevante sarà il risultato degli esami tossicologici al fine di rilevare eventuali tracce anche di alcol e droga. Ma per quest’ultimi servirà almeno un’altra settimana. “Maradona è caduto il mercoledì 18 prima della morte avvenuta il 25 novembre. Ha sbattuto la testa, pero non è mai stato portato in ospedale”: ha detto l’avvocato Rodolfo Baqué, colui che rappresenta l’infermiera Gisela Madrid. I dubbi emergono anche sull’ultima volta che Diego sarebbe stato visitato, ovvero l’orario delle 9.20 non viene più ritenuto attendibile.

Tutti i misteri sulla morte di MarodonaA referto anche le dichiarazioni di Mario Baudry, compagno e avvocato di Veronica Ojeda, una delle ultime compagne di Diego, colei che gli ha dato nel 2013 Dieguito Fernando, il minore dei figli fra quelli riconosciuti: “Maradona voleva vedere Veronica, aveva il desiderio di incontrare il loro bambino, e lei è anche andata Tigre, ma poi custode e infermiera glielo hanno impedito, per me l’hanno lasciato morire”. Fra i legittimi eredi ha il suo ruolo anche il figlio di 7 anni, i cui rappresentanti si sono già fatti vedere in tribunale. Mentre, in una lunga dichiarazione alla magistratura, le figlie Jana e Dalma, di madri diverse, hanno spiegato perché il padre era finito in quella sistemazione a Tigre così poco adatta alle sue condizioni: “Pensavamo fosse stata allestita una casa e un’assistenza domiciliare che però non si sono rivelate adeguate: l’abbiamo trovato molto provato. L’alternativa, subito dopo l’operazione, era quella di un ricovero forzato”.

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Poi ancora le dichiarazioni di Luis Ventura, giornalista amico di lunga data di Diego che definito “caduto in povertà e in preda alla depressione, ha poi raccontato al Clarin una frase del campione anche questa al vaglio della magistratura: “Diego è morto sapendo quello che gli stava capitando”.

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