Definì Matteo Salvini uno “sciacallo”: Ilaria Cucchi non ritratta e rischia il processo

Nuovo capitolo aperto tra Matteo Salvini e Ilaria Cucchi. I rapporti tra i due, mai sereni, vanno avanti a colpi di querele. 

“Io e Matteo Salvini siamo stati citati davanti al tribunale di Milano il 23 febbraio alle ore 14.Io come indagata e lui come ‘persona offesa’”. Si apre così l’ultimo post di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi. Un post che lascia presagire un nuovo scambio di battute tra lei e Matteo Salvini, con cui i rapporti non sono mai stati pacifici. Il leader della lega l’ha querelata per le sue dichiarazioni rese al momento della sentenza della Corte d’Assise di Appello. Sentenza che ha condannato, dopo 10 anni, i carabinieri ritenuti colpevoli dell’uccisione di Stefano. “Io replicai duramente dicendogli, tra le altre cose, che era uno sciacallo“, scrive Ilaria nel post.

Dichiarazioni mai ritrattate: “Mesi dopo mi è stato chiesto se per caso intendessi rettificare quelle dichiarazioni. Non l’ho fatto”. La Procura di Milano avrebbe però chiesto l’archiviazione, con queste motivazioni condivise proprio dalla Cucchi. “Le dichiarazioni rese da Ilaria Cucchi devono essere valutate nel loro complesso, alla luce del clima di continui e pregressi attacchi alla figura del defunto fratello”, scrive la Procura. La frase pronunciata da Ilaria, insomma, sarebbe “giustificata”.

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Si trattava di un “momento di forte dolore per la famiglia Cucchi allorquando sarebbe stato auspicabile il silenzio generale”. Quindi, gli attacchi di Salvini avrebbero solo esacerbato gli animi dei parenti della vittima, “inducendo l’indagata a proferire l’espressione ’sciacallo’ per mera reazione, con il palese intento di utilizzare tale termine nella reale accezione di ‘chi approfitta cinicamente delle disgrazie altrui”.Ora potrei andare sotto processo ma lo farò a testa alta”, conclude Ilaria nel post.

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A sua volta, anche Ilaria Cucchi ha deciso di querelare Matteo Salvini per le parole pronunciate dopo la condanna di due carabinieri per l’omicidio preterintenzionale di suo fratello Stefano. “Questo dimostra che la droga fa male” aveva detto l’ex ministro dell’Interno, dopo aver espresso vicinanza ai genitori e alla sorella di Cucchi. Una frase che ha messo da parte le parole di vicinanza e che ha provocato una sfilza di commenti negativi. Una frase letta nell’accezione che sarebbe stata la droga a causare la morte di Stefano. “Stefano ha sbagliato e avrebbe dovuto pagare, ma non morire in quel modo. Il giorno in cui viene pronunciata la sentenza ha il coraggio di dire quelle cose come fosse al bar con gli amici? Sono solo una normale cittadina, e non posso fare altro che querelarlo”, scrisse la Cucchi anticipando la sua querela.

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