Per aprire un costoso champagne francese esistono due modi: tirare il tappo oppure sciabolare il collo della bottiglia, un rituale antico dei tempi di Napoleone che ancora oggi è diffuso per consumare il vino spumante. 
“Gesto guerriero divenuto sinonimo d’allegria grazie al fascino d’un vino! Grazie a questo magico vino di Champagne, l’arma, anziché imporre ordine, fa esplodere l’applauso!”, sembra che queste parole siano state pronunciate dal principe Alain de Polignac pronipote di M.me Pommery dell’omonima casa di champagne. L’antica arte della sciabolata del vino spumante, meglio chiamata sabrage da sabre che significa “sciabola” in francese, è ancora oggi utilizzata e ben conservata dai sommelier di tutto il mondo quale gesto elegante e raffinato per aprire una bottiglia costosa di metodo classico.
Le sue origini sono antiche, risalgono ai tempi napoleonici e nell’800 in Europa si diffuse la moda della sciabolata in un periodo storico in cui comparvero sul mercato i primi vini d’eccellenza. Siamo nella Francia post Rivoluzione e la sciabola era l’arma prediletta dalla cavalleria leggera dell’esercito. Storia racconta che ad ogni vittoria seguissero dei festeggiamenti in cui bisognasse aprire le bottiglie con il mezzo più pratico a propria disposizione. Nel tempo questa pratica fu sempre più incoraggiata e divenne un vero rituale.
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Come si sciabola una bottiglia di vino?
La sciabola da sabrage è uno strumento creato appositamente per questo cerimoniale, ha una lama che può variare di lunghezza partendo dai 30 cm ed è priva di punta, dal momento che non interessa la sua capacità di taglio quanto l’impatto della lama sul collo della bottiglia.
In cosa consiste, quindi, la sciabolata o sabrage? Si tratta di una tecnica molto precisa e particolare che richiede una certa dimestichezza data dalla pratica, posseduta in genere dai lavoratori del settore come i sommelier. La sciabola viene fatta scivolare con un colpo secco lungo il corpo della bottiglia verso il collo: a questo punto la forza impressa della lama nel colpire il vetro è tale da romperlo e dividere di netto il collo dal collare. Questo, insieme al tappo, viene sparato via dalla forza motrice del gas che è contenuto nel vino.
