Giorgia Meloni chiede trasparenza al Comitato tecnico scientifico, poi scrive a Cartabia

Giorgia Meloni, anche se all’opposizione nel nuovo esecutivo di Mario Draghi, sembra ragionare come forza di Governo.

Giorgia Meloni è all’opposizione, ma ormai sembra ragionare come forza di governo a tutti gli effetti. La leader di Fratelli d’Italia ha votato no alla fiducia a Mario Draghi, seguendo quando sostenuto fin dall’inizio dello scoppio della crisi. Ha detto no ad un governo di accordi tra varie forze da sempre segnate da posizioni divergenti; ha detto ancora no ad entrare nell’esecutivo; ha detto di no, insomma, alla soluzione trovata dopo lo scoppio della crisi. Per la Meloni, la soluzione era il voto. Ma così non è stato e il risultato è un Governo che sembra non avere basi solide, con un Movimento 5 stelle che si frantuma e il Pd che sembra non esserne uscito meglio.

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Fratelli d’Italia, invece, sembra aver tenuto almeno per quanto riguarda voti e consensi. E così, anche se non alla maggioranza, la Meloni cerca di far valere le sue idee. Fratelli d’Italia ha infatti fatto ricorso al Tar contro la decisione del governo di pubblicare solo alcuni dati del Comitato tecnico scientifico, dopo che la proposta di renderli pubblici è stata bocciata in Aula. “Una follia. Vorremmo sapere e leggere i dati del Cts.  perchè se incidi sulla vita delle persone, mi devi dire sulla base di quale evidenze lo fai, non puoi tenerlo per te”, ha sottolineato Giorgia Meloni, ospite a “Non stop news” su Rtl 102.5.

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“Le idee sulla giustizia” 

Ma non è tutto, perché Giorgia Meloni ha puntato anche sulla riforma della Giustizia. Dopo che è stato respinto alla Camera l’emendamento di Fratelli d’Italia che prevedeva lo stop alla riforma Bonafede ( che congela la prescrizione dopo il primo grado di giudizio) fino al 31 dicembre 2023, Giorgia Meloni si è rivolta direttamente a Marta Cartabia, inviandole le sue “idee sulla giustizia“. Non ha trovato appoggio né da parte nella Lega, né da Forza Italia, né da Italia viva che si sono astenuti, evitando quindi di votare contro l’emendamento di Fratelli d’Italia ma evitando anche di appoggiarlo. In ogni caso, l’emendamento è stato respinto grazie ai voti di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Leu. 418 i deputati presenti: 227 hanno votato contro, 29 a favore , 162 si sono astenuti.

Proprio sul tema della prescrizione, Giorgia Meloni ha scritto una lettera aperta al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, pubblicata dal Corriere della Sera, chiedendo una rimodulazione del Recovery plan nella parte alla giustizia, per utilizzare le risorse disponibili verso interventi sulla macchina giudiziaria che permettano di recuperare funzionalità e abbreviare i tempi. “A cominciare dall’indilazionabile ampliamento degli organici, anche tramite l’indifferibile stabilizzazione dei magistrati onorari, e da una digitalizzazione non a macchia di leopardo. Su questo, siamo disponibili a illustrarle le nostre proposte, convinti che all’efficienza non servano spot ideologici, ma mezzi concreti e risorse umane adeguate”, ha scritto.

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