Elezioni Roma, Virginia Raggi già in campagna elettorale. Calenda mette alle strette il PD

Pressing di Carlo Calenda sul Pd affinché si esprima sulla sua candidatura alle prossime elezioni a Roma. Intanto, Virginia Raggi sembra essere già in campagna elettorale. 

Carlo Calenda non ha più tempo e, se ne ha, non ha intenzione di perderlo. E non ha intenzione neanche di cedere sulla sua candidatura alle prossime elezioni a Roma. Il leader di Azione ha aperto al PD , il suo ex partito, ma non ha fatto passi indietro sulla sua candidatura a Sindaco. “Con Letta abbiamo ripreso il contatto sia sulle questioni nazionali che su Roma, io ho ribadito che da ottobre sto lavorando su Roma per farla migliorare e non voglio buttare questo lavoro. In questo momento gli unici due candidati siamo io e Raggi , ha riferito parlando a Rainews24.

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La decisione sul candidato sindaco, dopo il nome di Roberto Gualtieri, è slittata ad aprile ed anche le primarie sono in fase di stallo. “Le primarie vengono usate quando non ci sono candidati. Qui non c’è tempo da perdere, il lavoro da fare è immane, io dico: sediamoci, troviamo un accordo sulla squadra, sul programma”, ha insistito Carlo Calenda. Da considerare anche la pandemia che potrebbe renderne difficile l’organizzazione. Ad oggi, ha riferito il leader di Azione, ci sono sette candidati alle primarie del Pd a Roma. Primarie a cui Calenda, non facendo più parte del partito, non può prendere parte. Ma in ogni caso è una perdita di tempo.

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“Disponibilissimo per una squadra insieme”

L’idea di Carlo Calenda è quella di collaborare. “Sono disponibilissimo a parlare per costruire un programma e una squadra insieme, lo sto facendo con altre forze e posso farlo anche col Pd”, ha ribadito. Quindi ricercar un fronte largo, lavorare, costruire. Ma la decisione spetta al Pd: “Se c’è un candidato più in gamba, più convincente, non ne faccio una questione personale, ma oggettivamente continuare a discuterne senza mai nessuno in campo fa un po’ ridere”, ha commentando invece ai microfoni di Radio 24 a proposito di una eventuale candidatura unitaria del centrosinistra.

Si decide, insomma, quando il Pd si esprimerà in modo chiaro: “Nel frattempo partecipo a tanti tavoli del centrosinistra che ogni tanto si fermano per vedere se Raggi viene condannata o se il M5S converge su un altro candidato“. E se si candidasse Zingaretti? L’ipotesi non regge. L’ex segretario del Pd ha detto no ad una sua candidatura a sindaco .

Le priorità di Calenda 

E, se Virginia Raggi sembra essere ormai già in campagna elettorale, sostenuta da Beppe Grillo, per Calenda sono due le grandi questioni da affrontare: trasporti e decoro. “Roma non ha alcuna nuova metro finanziata o progettata, è l’unica grande città al mondo, e le metro attuali non hanno fatto in larga parte la revisione generale e rischiano di fermarsi”, ha spiegato Calenda. Non va meglio sul fronte della manutenzione stradale: “Bisogna intervenire subito su Roma per rimettere a posto le cose che fanno esistere la città e poi pensare al futuro come grande motore di sviluppo: che sviluppo puoi avere se ci sono le buche in Centro?”, ha concluso.

Quanto ai suoi avversari nella corsa al Campidoglio, Calenda avrebbe timore di Guido Bertolaso , “un candidato forte, credo sia una persona capace”. Ma anche sul suo nome non c’è certezza. L’unica cosa certa, in sostanza, è che il Pd deve prendere una posizione. E la speranza è che Enrico Letta riesca a riformare il partito. Se i democratici restano “un interlocutore”, diverso è l’atteggiamento verso Matteo Renzi. “Mi separano i comportamenti. Penso sia stato molto incoerente e certe volte anche inopportuno. Non condivido il fatto che che un leader in carica possa avere una attività pagata da Stati stranieri. Noi due siamo molto lontani”, conclude.

 

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