Selfie con pazienti Covid in terapia intensiva, bufera sul deputato leghista Gusmeroli

Il deputato della Lega “passeggia” nel reparto di terapia intensiva e scatta selfie con i malati, esponendo la loro sofferenza al pubblico per un like su Facebook. Una orrenda spettacolarizzazione del dolore per un momento di stupida e banale popolarità.

Definire inopportuna la passerella messa in atto sul proprio profilo Facebook dal deputato Gusmeroli è forse riduttivo. Vincenzo Gusmeroli, parlamentare leghista e vice-sindaco di Arona in provincia di Varese, ha pubblicato le foto della sua visita all’ospedale di Borgomanero a Novara), accompagnato da inquietanti selfie con pazienti del reparto di terapia intensiva.

Nelle immagini il deputato si aggira per il reparto con tanto di tuta con la scritta “ON. GUSMEROLI”, parla con i medici, entra nelle stanze dei malati, pubblica foto dei loro corpi con tanto di volti (sebbene malamente oscurati) da cui si evince il dolore e la paura che vivono. Sono luoghi pieni di sofferenza dove i pazienti sono costretti, per ragioni di sicurezza, a patire la malattia senza il conforto dei propri cari. Invece a lui, l’onorevole, è concesso di fare una passeggiata e scattare foto come nulla fosse.

Mi hanno chiesto di dare voce a ciò che succede ‘vicino alle nostre case’, ciò che spesso vediamo in Tv solo parzialmente e non pensiamo di avere a pochissimo da noi” scrive il parlamentare sul proprio profilo. E’ la spettacolarizzazione del dolore che Gusmeroli usa a proprio vantaggio per aumentare la sua visibilità attraverso i social. Una passerella di cattivo gusto, immaginando anche le reazioni che i cari dei malati possano avere avuto vedendo queste immagini, loro che non possono nemmeno avvicinarsi ai malati in un momento di estrema preoccupazione. Ancora più patetica la spiegazione che ne dà, gettando al pubblico immagini che invocano pietas che lui ha tradotto in un post banale.

Le reazioni non si sono fatte attendere. “Si manca di rispetto a chi non ha potuto salutare i propri cari” attacca Domenico Rossi, consigliere regionale del Pd. “Il problema non è la visita in sé – scrive Rossi –. Ma tutto questo va fatto con estremo rispetto e senza cedere alla logica della spettacolarizzazione del dolore“. Durissimo il capogruppo di Liberi Uguali Verdi in consiglio regionale, Marco Grimaldi, che attacca anche i vertici dell’Asl di Novara: “Chi ha permesso una passerella come questa nel totale disprezzo dei pazienti e della loro sofferenza? Il deputato della Lega Gusmeroli entra nei reparti di terapia intensiva dell’ospedale di Borgomanero per fare un po’ di orrenda ‘tv del dolore’? Se si rendesse conto della gravità di ciò che ha fatto si dimetterebbe”. Persino nella Lega le voci sono di imbarazzo. “Rispetto e apprezzo la scelta dell’onorevole Gusmeroli nell’accettare l’invito. Quello che stona però è la spettacolarizzazione di questa visita, fatta sicuramente in buona fede da Gusmeroli su richiesta dell’Asl, ma che la direzione generale Asl avrebbe dovuto evitare” dice il vicepresidente leghista in regione Riccardo Lanzo.

Matteo Salvini e il deputato Alberto Gusmeroli

Volevo far capire l’emergenza” si giustifica il parlamentare. “Ritengo di aver fatto quello che era giusto fare: raccogliere la richiesta dell’Asl di visitare il centro di terapia intensiva e sub intensiva, mi hanno chiesto di dare voce al loro impegno a favore dei malati e di fare il possibile per informare che anche vicino a casa ci può essere una realtà così difficile.. C’era bisogno di sentire vicino le istituzioni, anche per dare un segnale ai nostri operatori“, ha affermato Arabella Fontana, direttrice dell’Asl Novara.

A questo punto non solo è legittimo chiedersi se il deputato si consideri autorizzato a essere superiore rispetto agli altri cittadini tanto da permettersi tali inopportune uscite, ma ancora più inquietante è che lo faccia su invito e accolto dal personale dell’ospedale che la pensa come lui. A questo si aggiunga che è davvero giunto il momento che anche i politici capiscano che l’utilizzo dei social nella comunicazione politica devono avere un codice di rispetto.

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